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Cronaca

Operazione Metamorfosi, blitz della Finanza: sequestrati bar e ristoranti Katanè

Il destinatario della misura è Gaetano Vitagliano, arrestato dai Carabinieri nel mese di giugno 2017 all'esito delle indagini coordinate dalla Dda di Roma nell'ambito dell'operazione 'Babylonia'

Militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito, nella mattinata del 18 maggio, il sequestro di 4 tra bar ed esercizi di ristorazione con l'insegna 'Katanè' nella Capitale, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, disposto dal Tribunale-Sezione specializzata Misure di Prevenzione su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia capitolina.

Il blitz rientra nell'operazione chiamata 'Metamorfosi'. Il destinatario della misura è Gaetano Vitagliano, "arrestato dai Carabinieri nel mese di giugno 2017 all'esito delle indagini coordinate dalla Dda di Roma nell'ambito dell'operazione 'Babylonia' in quanto ritenuto al vertice di un'associazione per delinquere dedita al riciclaggio e all'intestazione fittizia di beni, nonché contiguo al clan di camorra degli Amato-Pagano (i cosiddetti 'Scissionisti'), operante a nord di Napoli", si legge nel comunicato dalle Finanza.

Alcuni mesi dopo l'operazione 'Babylonia', gli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle avevano rilevato l'apertura dell'attività 'Katanè Sapori di Sicilia', in cui vengono somministrate specialità alimentari siciliane, avente un'insegna che richiama fortemente, nella grafica, quella dei bar già sequestrati.

"In poco più di anno - spiega la Finanza - sono stati avviati ben 4 esercizi di ristorazione a marchio 'Katanè'. L'ultima apertura, dopo quella delle sedi attive nelle zone delle stazioni Termini e Tiburtina, è avvenuta presso la struttura dello storico 'Caffè dell'Orologio', che aveva chiuso i battenti nel 2017, nel centralissimo piazzale Flaminio".

Dagli approfondimenti investigativi condotti dal Gico su delega della Dda è emerso che "le somiglianze con le attività commerciali sequestrate non si limitavano all'insegna e alla vendita di alimenti e bevande tipici siciliani. - sottolineano  i militari - Infatti, le società che gestiscono i nuovi bar sono state costituite tra il 2018 e il 2019 da ex dipendenti delle aziende sottoposte all'originario provvedimento ablativo i quali, nonostante i loro modesti profili reddituali, hanno sostenuto rilevanti spese per la costituzione delle imprese e l'avvio delle attività".

Ma vi è di più. "Anche i fornitori sono rimasti gli stessi e nei locali lavorano o hanno lavorato, come dipendenti, familiari dello stesso Vitagliano. Gli univoci elementi raccolti hanno consentito al Tribunale di Roma di disporre il sequestro dei bar e degli esercizi di ristorazione a insegna 'Katanè' poichè ritenuti frutto - come quelli cautelati nel 2017 - del reimpiego dei proventi delle attività illecite svolte da Vitagliano, che li ha gestiti tramite familiari e persone di fiducia", conclude la Guardia di Finanza. Gli esercizi commerciali saranno ora affidati a un amministratore giudiziario restando quindi aperti.

A tre giorni dalla pubblicazione dell'articolo, i legali di Gaetano Vitagliano, Stefania Petrocchi e Marco Lucentini, nel sottolineare "il contenuto dell’articolo altamente diffamatorio e lesivo della reputazione del  Vitagliano Gaetano", specificano che "Vitagliano Gaetano non ha mai riportato condanne per reati di stampo mafioso né per reati aggravati dall’art. 7 d.l. n. 152/1991 (aggravante dell’agevolazione mafiosa)". La redazione di RomaToday concedendo doverosa replica, specifica di non aver mai riportato nell'articolo in questione, notizia di condanna di Gaetano Vitagliano.

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