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Cronaca Centro Storico / Piazza del Popolo

Sabato di guerriglia a Roma: l'assalto alla Cgil e le cariche su via del Corso, ecco cosa è successo

Al vaglio la posizione di decine di teppisti fermati durante gli scontri nella Capitale

Ore di guerriglia, scontri, un assalto alla sede della Cgil. In mezzo cariche della polizia, idranti e lacrimogeni contro i manifestanti. Sabato di altissima tensione nel centro di Roma dove i no green pass si sono riversati in massa per l'ultima manifestazione prima dell'obbligo sui luoghi di lavoro. In piazza del Popolo oltre 10.000 persone. Diverse le sigle presenti: "Basta dittatura", "No green pass", "Io apro!. Con loro anche e soprattutto Forza Nuova, con il leader Giuliano Castellino a fare da capo popolo: "Ci prendiamo Roma". Mentre scriviamo sono quattro le persone arrestate e decine i teppisti fermati la cui posizione è al vaglio. 

Sono le 17 quando il catino di piazza del Popolo ribolle. E' strapieno, forse la manifestazione no green pass più partecipata di queste settimane. Dopo una serie di interventi il sit in, autorizzato, si trasforma in corteo. Anzi, in cortei. Il primo esce dal lato di piazzale Flaminio, il secondo ha puntato i palazzi del potere dall'altro lato. 

Traffico bloccato a piazzale Flaminio, con una parte dei manifestanti addirittura seduta all'altezza di ponte Regina Margherita. L'evento simbolicamente più forte è sicuramente stato l'assalto alla sede della Cgil. Un gruppo di No green pass e fascisti ha puntato, risalendo da via Veneto, prima Porta Pinciana, poi si è diretto alla sede della Cgil. Qui è partito l'assalto alla sede, con il portone sfondato da una cinquantina di esagitati, poi entrati all'interno. A fermarli la polizia. 

Nel frattempo il grosso del corteo ha puntato Palazzo Chigi e Montecitorio. La Polizia si è messa a difesa di Palazzo Chigi. Molti manifestanti sono arrivati a pochi metri dal cordone di poliziotti, con le mani alzate a dimostrare l'intento pacifico della protesta. Una manifestante con una ferita alla testa si è avvicinata alla polizia in presidio a largo Chigi per mostrare il sangue sul volto. Ad avvicinarsi alle forze dell'ordine anche il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, in protesta per il blocco del corteo. Un altro manifestante si è invece inginocchiato per strada. 

Il corteo è stato respinto e disperso a via del Tritone, altezza largo Chigi, da una prolungata carica della Polizia seguita da applausi di scherno dei manifestanti. La Polizia è di nuovo arretrata a protezione dei palazzi istituzionali, spinta anche dalla pressione dei manifestanti che hanno proseguito nella protesta: "Non facciamoci dividere". 

Corteo che quando sembrava affievolirsi ha ripreso vigore a largo Chigi, zona sgomberata pochi minuti prima dalle cariche della Polizia. Proprio qui sono poi scoppiati nuovi scontri, un manifestante è stato bloccato dopo esser venuto a contatto con due agenti mentre altri hanno risposto alla carica di alleggerimento con lancio di bottiglie. 


Alle 21 la decisione delle forze dell'ordine di ricacciare i manifestanti verso piazza del Popolo. E ancora scontri, con lancio di lacrimogeni e idranti. Idranti usati anche per ricacciare ulteriormentei manifestanti che, lungo via del Corso, avevano nel frattempo organizzato una sorta di barricata, spazzata via dalla forza del getto dell'acqua. 

Alle 22 gli ultimi manifestanti, lanciati gli ultimi insulti a giornalisti e poliziotti, hanno lasciato via del Corso. 
 

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