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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Scontri a Roma, bilanci post guerriglia: otto in manette

Otto arresti, 8 denunciati e 140 identificati. E' il bilancio di una giornata a dir poco campale per Roma che, oltre alla furia del Tevere in piena, è stata scenario di scontri e tensioni tra studenti e polizia

Due furie incontenibili quelle che hanno messo in ginocchio la città nella giornata di ieri. Da un lato il Tevere in piena, dall'altro centinaia di migliaia di studenti in protesta. Ed ecco che Roma si trasforma in poche ore in teatro di guerriglia urbana, con manifestanti che sul lungotevere, tra gli automobilisti bloccati in macchina nel traffico, lanciano bottiglie e bombe carta contro le forze dell'ordine. Ma stavolta, al corteo nel giorno dello sciopero generale europeo, la maggior parte dei volti dei manifestanti sono quelli di studenti delle scuole superiori, di giovanissimi insomma.

ARRESTI - Il bilancio è di otto arresti, otto persone denunciate e oltre 140 identificate. Gli studenti riferiscono di decine di feriti mentre tra le forze dell'ordine sono 16. E tra gli investigatori spunta l'ipotesi di una regia delle proteste, manovrate da 'cattivi maestri': volti noti delle contestazioni a Roma degli anni '70 e '80 che oggi si aggiravano per la manifestazione. Le tensioni erano cominciate la mattina, quando un gruppo di un centinaio di attivisti del Blocco Studentesco ha tentato di forzare un cordone di sicurezza a via Ripetta per arrivare a Palazzo Chigi.

IL CLIMA SI SCALDA - Dopo un lancio di sassi contro le forze dell' ordine c'é stata una carica di alleggerimento che li ha dispersi. Poi, a qualche ora di distanza le temperatura della piazza è salita ancora, stavolta al corteo degli studenti partiti dall'Università La Sapienza e piazzale Piramide. I manifestanti confluiti in un'unica manifestazione, erano 50mila secondo gli organizzatori.

Scontri a Roma: studenti e polizia sul Lungotevere



ALLA SINAGOGA - Dopo aver attraversato piazza Venezia blindata, il corteo si è diretto sul lungotevere. Al passaggio davanti alla Sinagoga ci sono stati fischi e contestazioni, accompagnate da inequivocabili gesti. Il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, ha subito condannato "fischi, bandiere palestinesi, urla contro Israele, grida pro Saddam e mortaretti", denunciando anche il fatto che "mille bambini della scuola ebraica erano rimasti bloccati in istituto". E proprio a 200 metri dalla Sinagoga, "da 30 anni off limits ai cortei dopo la morte di Stefano Tache", dice Pacifici, iniziano le scene di guerriglia urbana quando i manifestanti si sono chiusi a "testuggine" con scudi di gommapiuma e i caschi. Poi il lancio di oggetti e la carica delle forze dell'ordine, che per disperdere il corteo hanno usato anche jeep blindate.

I manifestanti hanno cominciato ad indietreggiare lanciando continuamente bottiglie, bombe carta, fumogeni e vari oggetti che trovavano per strada. Sono stati anche divelti molti piccoli cassonetti di ghisa, sedie, tavolini e paletti della segnaletica stradale. Circa mezz'ora di guerriglia urbana, terminata tra le auto degli automobilisti di passaggio bloccati nel traffico e terrorizzati. Terrorizzati come i giovanissimi studenti arrivati in piazza "per una scuola migliore" e ritrovatisi tra la violenza. E la Questura sapeva dei tanti minorenni tanto che, la decisione di far passare il corteo davanti la Sinagoga", spiega Pacifici dopo avere sentito il Questore, "é stata necessaria per dare una sorta di sfogo visto che nel corteo c'erano molti minorenni". Al Porto di Ripa Grande decine di manifestanti sono stati 'chiusi' dalle forze dell'ordine che li ha identificati uno ad uno in strada.

Altri studenti invece sono invece riusciti a dileguarsi nei pressi di Porta Portese. Ma alcuni avevano progettato la guerriglia nascondendo 'armi' in una fioriera nel ghetto di Roma dove i carabinieri hanno trovato uno zaino con manici di piccone e martelli. Qualche genitore è stato invece contattato dai figli impauriti. "Mamma, papà la polizia ci ha fermato, veniteci a prendere", dicevano alcuni ragazzini bloccati e identificati dalle forze dell'ordine. "E' la prima volta che partecipo a una grande manifestazione, non immaginavo che oggi potesse succedere una cosa del genere - ha spiegato Sabrina, 14 anni - Sono venuta per rivendicare il diritto all'istruzione, non per sfilare assieme ai vandali".
 

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