rotate-mobile
Cronaca

Scontri Liverpool Roma: i due ultras della Roma a processo il 24 maggio

Un terzo tifoso giallorosso ha pagato una multa di 415 sterline per lancio di monetine all'Anfield Road

Saranno processati in Inghilterra il prossimo 24 di maggio Filippo Lombardi, 20 anni, ed il 29enne Daniele Sciusco, i due ultras della Roma incriminati dalla polizia del Merseyside per il ferimento di Sean Cox, il tifoso dei Reds che si trova in gravi condizioni al Walton Neurological Center di Liverpool dove è attualmente ricoverato per un grave trauma cranico. Per i due supporters giallorossi è caduta l'accusa di "tentato omicidio", derubricata per il 20enne in lesioni gravissime e per il 29enne in 'violent disorder', reato che non esiste nella giurdisdizione italiana. Lo conferma l'avvocato Lorenzo Contucci, referente legale in Italia per i due ultras. 

Ultras della Roma a processo in Inghilterra il 24 maggio 

Lombardi e Sciusco, interrogati questa mattina, hanno respinto le accuse davanti agli inquirenti inglesi. Secondo quanto riferisce l'avvocato Contucci a RomaToday, "hanno affermato di non essere stati loro gli autori del pestaggio di Sean Cox. I due - in base a quanto riferisce il loro legale referente in Italia che ha incaricato lo studio legale inglese 'Football Law Associates' di seguire il caso dei due tifosi fermati - si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in merito alle altre contestazioni".

Terzo tifoso accusato di lancio di monetine 

I due ultras rimarrano in custodia a Liverpool sino alla data del processo, fissato per il prossimo 24 maggio. Intato un terzo terzo tifoso, Edoardo Ranalli,  accusato di lancio di monetine all'Anfield Road, si è dichiarato colpevole delle accuse contestategli e dovrà pagare una multa di 415 sterline (483 euro circa), per evitare 7 giorni di carcere. Una volta pagata la sanzione potrà tornare a Roma. Intanto proseguono le indagini: al vaglio anche le registrazioni delle telecamere per risalire agli altri autori dell'aggressione. Secondo quanto si apprende gli agenti della Digos di Roma stanno collaborando con la polizia inglese per identificare tutti i responsabili e stanno vagliando ogni immagine immortalata dalle telecamere di sicurezza.

Indagini sugli scontri a Liverpool

Sono circa 40 gli ultras della Roma, appartenenti perlopiù al gruppo dei Fedayn, su cui sono in corso ulteriori accertamenti, di loro sono nove in totale (compresi Lombardi e Sciusco) quelli fermati in Inghilterra dalla polizia britannica. "Per ora è stato negato, immagino perché stranieri, il rilascio su cauzione dei due tifosi della Roma - ha spiegato ancora il penalista del Foro Romano -. Il reato di lesioni gravissime, in UK, prevede pene differenti a seconda che siano state intenzionalmente causate ovvero - come mi sembra nel caso di specie - siano state provocate non del tutto volontariamente. Esempio - spiega ancora Contucci -: se ci si accanisce in venti contro uno e per questo si provocano gravissime lesioni è un conto, se si dà un pugno ad un altro e questi cade sbattendo la testa provocandosi serie lesioni è un altro".

Scontri a Liverpool fra romanisti e Reds 

A rimanere gravemente ferito è stato Sean Cox, tifosi dei Reds di 53 anni, dirigente di una squadra locale del Galles, ferito gravemente durante gli scontri scoppiati intorno alle 19:35 locali nell'area di Venmore Street. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni il 53enne sarebbe stato colpito duramente con pugni e cinghie per poi rovinare violentemente in terra e battere la testa. Le sue condizioni sono apparse da subito gravi, potrebbe riportare gravi danni al cervello. Come spiega l'avvocato Contucci, Sean Cox non sarebbe stato pestato dai due ultras della Roma che andranno a processo il prossimo 24 maggio. "Le gravi ferite sarebbero infatti conseguenza di una violenta caduta a terra con la testa avvenuta nelle fasi dei tafferugli scoppiati a Liverpool"

I familiari di Sean Cox 

Come informa la Merseyside Police, la famiglia di Sean Cox, residente nella Contea di Meath in Irlanda, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Vogliamo che il mondo sappia che Sean è il marito, il papà, l'amico, il figlio, lo zio e il fratello più straordinario e meraviglioso, e non ci ha portato altro che allegria: è un uomo onesto che adora il Liverpool FC ed era appena arrivato in Inghilterra dalla sua casa nella contea di Meath, in Irlanda, per vedere la sua amata squadra. Siamo completamente sconvolti da quello che è successo al nostro adorabile e premuroso Sean - si legge ancora sul sito ufficiale della polizia del Merseyside -. Tutto ciò che vogliamo è che possa tornare a casa dalla sua amorevole moglie e dai suoi tre figli. Speriamo che Sean si riprenda completamente dalle lesioni che ha subito e che saremo di nuovo insieme presto come una famiglia in Irlanda che trascorrerà del tempo prezioso insieme".

La nota del Liverpool Football Club

Come scrive il Liverpool Footbal Club, la società dei Reds "continua a fare tutto ciò che é in suo potere per fornire ai sostenitori che si recheranno a Roma la prossima settimana, la più completa consulenza in materia di sicurezza. Il club ha preso l'eccezionale misura di richiedere un incontro straordinario nella capitale italiana, che si terrà venerdi' 27 aprile. All'incontro parteciperanno tutti i principali stakeholder che condividono le responsabilità legate al benessere dei tifosi del Liverpool che andranno a Roma per assistere all'incontro di Champions League". 

Partita dell'Olimpico ad alto rischio 

La partita di ritorno che si giocherà all'Olimpico il prossimo 2 maggio, già a rischio, sarà ulteriormente monitorata dalle forze dell'ordine italiane, coscienti del clima incandescente che potrebbe accendersi sia il giorno della partita che nei giorni precedenti a mercoledì. Per volere del Liverpool, scrive ancora la società dei Reds "i funzionari del club si uniranno all'As Roma, alla Uefa e alla polizia italiana e ai servizi di sicurezza per discutere specifiche problematiche. Il Liverpool ha richiesto chiarimenti su una serie di questioni relative al match di ritorno gia' dal momento del sorteggio e spera che questa riunione straordinaria fornisca le necessarie rassicurazioni e le informazioni essenziali. Questo, permetterà al club di informare pienamente i suoi sostenitori riguardo alle misure che saranno in atto. Il club ringrazia i suoi fan per il loro costante impegno su questo tema e spera di fornire un aggiornamento dettagliato riguardo l'incontro".

Il tweet dell'As Roma 

Intanto l'As Roma ha scritto l'ennesimo tweet per condannare il gesto e manifestare vicinanza a Sean Cox: "Questo per noi non è il momento di parlare di calcio. Le nostre preghiere sono per Sean Cox e per la sua famiglia. Il suo recupero e la sicurezza di tutti i tifosi che assistono a una partita di calcio sono le uniche cose che contano adesso".

Dal Campidoglio condanna unanime per episodi a Liverpool

A Roma in mattinata, come fanno sapere dal Campidoglio, con 30 voti favorevoli, l'Assemblea capitolina ha approvato all'unanimità la mozione, presentata dalla consigliera del M5S Sara Seccia come prima firmataria, per prendere le distanze dai fatti di violenza avvenuti lo scorso 24 aprile a Liverpool in occasione della semifinale d'andata di Champions League Liverpool-Roma, condannando in maniera ferma, severa e risoluta l’aggressione del tifoso dei Reds, Sean Cox. La mozione intende esprimere la più viva e sincera solidarietà alla famiglia di Cox.

Il Comune di Roma prende le distanze dai fatti dell'Anfield Road 

"Ciò che è accaduto a Liverpool è inaccettabile e quanto di più distante dai valori dello sport  - dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi -. Roma condanna con forza ogni forma di violenza. Prendiamo le distanze da questi vergognosi episodi. Siamo vicini a Sean Cox e alla sua famiglia". 

Grave danno d'immagine per la città 

"Abbiamo voluto fortemente stigmatizzare quanto accaduto a Liverpool perché episodi del genere rappresentano un grave danno d’immagine alla nostra città e ai romani e stravolgono lo spirito di divertimento e comunità che dovrebbe accompagnare ogni evento sportivo - ha aggiunto il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito -. Da tifoso voglio sottolineare che questi atti criminali riguardano una piccola minoranza di persone, tutt’altro che tifose: i veri appassionati di calcio non hanno nulla a che fare con la violenza". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scontri Liverpool Roma: i due ultras della Roma a processo il 24 maggio

RomaToday è in caricamento