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Cronaca

Scontri 15 ottobre: arresti e perquisizioni nell'area antagonista e ultras Roma e Lazio

Identificati diversi soggetti, tra cui quelli responsabili dell'assalto e dell'incendio al furgone blindato dell'Arma dei Carabinieri. Alcuni gravitano nel mondo ultras di Teramo

Sette arresti domiciliari, sei obblighi di dimora e più di quattordici perquisizioni: questi i numeri dei blitz del Ros e della Digos nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre scorso. Queste persone sono accusate, a vario titolo, dei gravi episodi di devastazione, saccheggio e resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale.
Le misure cautelari sono in corso a Roma, Teramo, Ancona, Civitanova Marche, Padova e Cosenza.

Le indagini sono state coordinate dal pool antiterrorismo della Procura di Roma e sono state condotte in stretta collaborazione dal Ros e dalla Digos di Roma, che negli ultimi mesi sono riusciti a identificare i soggetti che si erano resi responsabili di gravi violenze, devastando numerosi istituti bancari, esercizi commerciali, Uffici del Ministero della Difesa, oltre ad avere incendiato numerose autovetture e un blindato dell'Arma dei Carabinieri.

Le indagini sono state sviluppate nei confronti di soggetti inseriti all'interno dell'area antagonista e anarchica nazionale, nonché in direzione di alcune componenti provenienti dalle tifoserie ultras. Tra queste emergeva un gruppo proveniente dalla provincia di Teramo, all'interno del quale erano inseriti esponenti dell'area antagonista e di "azione antifascista Teramo", resisi responsabili di più azioni criminose lungo lo svolgimento del corteo e in particolare dell'assalto e dell'incendio al furgone blindato dell'Arma dei Carabinieri.

ULTRAS ROMA -Sono due ultras romanisti di 20 e 27 anni i giovani arrestati nella Capitale nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre scorso. I due sono stati riconosciuti in piazza San Giovanni mentre attaccavano il blindato dei Carabinieri, poi dato alle fiamme, il primo con una trave di legno ed il secondo con un martello. Entrambi sono noti alla Digos e al Ros per la loro appartenenza al gruppo ultras 'Offensiva Ultras'. Alle spalle hanno alcune denunce.

ULTRAS LAZIO - Non solo il coinvolgimento di due ultras della Roma ma perquisizioni anche a carico di un leader della Curva Nord dell'Olimpico. Digos e Ros di Roma hanno perquisito infatti anche l'abitazione di un 30/enne, sospettato di aver partecipato attivamente agli scontri in piazza San Giovanni. Il giovane, tra i leader del gruppo ultras della Curva Nord, è già stato sottoposto più volte al provvedimento di divieto di accesso dove si svolgono competizioni sportive.

CENTRI SOCIALI - Sono tutte note per la loro militanza nel movimento antagonista capitolino le tre persone sottoposte alla misura della presentazione alla polizia giudiziaria a Roma nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione del 15 ottobre scorso nella Capitale. Tra loro c'é anche un romano di 58 anni con diversi precedenti, mentre gli altri due hanno 28 e 34 anni. Due in particolare (il 34/enne e il 58/enne) militano nei movimenti per i diritti dell'abitare vicini al centro sociale 'Acrobax', mentre un altro è considerato "aderente al sodalizio anarchico". I due avrebbero coperto e 'protetto' il saccheggio del supermercato Elite di via Cavour, impedendo ad altri l'accesso all'esercizio commerciale durante la loro azione. Il 58/enne, invece, è noto per la sua partecipazione alle iniziative dei movimenti di lotta per la casa e annovera numerosi precedenti per furto aggravato, truffa, porto abusivo e detenzione di armi, falso, inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, sfruttamento della prostituzione e violenza privata.

L'operazione ha riguardato l'esecuzione di: 5 misure cautelari a Roma (2 arresti domiciliari e 3 obblighi di presentazione alla PG); 4 misure degli arresti domiciliari a Teramo e provincia, nei confronti di esponenti di "azione antifascista Teramo" e delle locali frange violente delle tifoserie; -1 misura degli arresti domiciliari ad Ancona; 3 misure dell'obbligo di presentazione alla PG in Padova, Cosenza e Macerata, nonché 14 decreti di perquisizione locale e personale nelle medesime località. All'esecuzione dei provvedimenti fuori provincia hanno partecipato le locali articolazioni della Dogos e del Ros.

15 ottobre 2011: i violenti dentro il corteo

Corteo via Cavour: danni e auto incendiate

Via Manzoni e Via Labicana: guerriglia urbana 15.10.2011

Guerriglia a Piazza San Giovanni - © TmNews/InfoPhoto

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Danni dopo le violenze del 15 ottobre 2011 - Foto di F. Grossi

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