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Cronaca

Sciopero Roma 6 luglio: bus, metro, tram a rischio stop

Mezzi Atac, Roma Tpl e Cotral a rischio. Servizio assicurato solo dalle 5.30 alle 8.30 e poi dalle 17 alle 20

Giovedì 6 luglio, sciopero dei trasporti a Roma. Metro, bus, ferrovie concesse a rischio per quello che si annuncia un giovedì nero per chi usa i mezzi pubblici. Due le agitazioni nazionali proclamate dai sindacati Sul, Usb e Faisa Confail. 

GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Gli orari dello sciopero Atac di giovedì 6 luglio

Sommando gli scioperi, domani, le corse sulle reti di Atac e Roma Tpl saranno garantite dall'inizio del servizio diurno (5.30) e sino alle 8,30 e poi dalle 17 alle 20. Al di fuori di questi orari, possibili stop per bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie regionali Roma-Lido, Roma-Civitacastellana-Viterbo, Termini-Centocelle. Dal punto di vista orario, la protesta più ampia è quella indetta dal sindacato Sul, 24 ore con le consuete fasce di garanzia. 

Possibili interruzioni del servizio biglietterie.I primi possibili disagi già questa notte sulla rete delle 28 linee di bus notturne. Nella notte tra giovedi e venerdi, notturni regolari. Nelle stazioni delle linee metroferroviarie che resteranno, eventualmente, aperte, potrebbero non essere attivi i servizi montascale, scale mobili e ascensori.

Sciopero Cotral 6 luglio: gli orari

Sciopero anche per il servizio extraurbano che sarà assicurato solo dalle 5.30 alle 8.29 e poi dalle 17 alle 19.59. L’astensione dalle prestazioni lavorative avverrà secondo le seguenti modalità: dalle ore 8:30 alle ore 12:30 (Faisa Confail e USB Federazione di Frosinone); dalle 11:00 alle 15.00 (USB).  Nella stessa giornata, la Segreteria Regionale del Lazio dell’Organizzazione Sindacale SUL - Comparto Trasporti ha proclamato uno sciopero di 24 ore con astensione dalla prestazioni lavorative dalle ore 00:01 alle ore 5:29, dalle 08:30 alle 16:59 e dalle 20:00 fino a fine servizio. Le fasce di garanzia saranno rispettate.

Le motivazioni della protesta

La protesta nazionale è legata alla tutela del diritto allo sciopero e al cosiddetto emendamento “Covello” approvato dalla commissione Bilancio della Camera il 27 maggio scorso e parte integrante della manovra correttiva che, di fatto, cancella il Regio Decreto 148 del 1931 che regola i rapporti collettivi di lavoro e il trattamento economico di autisti di bus e tram. Secondo i sindacati, con l’abolizione del regio decreto vengono meno alcuni vincoli che ostacolavano i processi di liberalizzazione e privatizzazione del settore e ponevano un argine al progetto di precarizzazione del rapporto di lavoro. Senza il 148 le aziende, anche partecipate, che non raggiungono determinati parametri in termini di fatturato e bilanci potranno essere oggetto di fusioni, chiusure e liquidazioni, mentre ai dipendenti potrà essere applicato il Jobs-Act. 

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