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Cronaca

Scattone e la cattedra "maledetta". E al Cavour spunta lo striscione

Giovanni Scattone, insegnante nello stesso liceo frequentato da Marta Russo, sostituisce da settembre un professore arrestato per molestie sessuali a studentesse e colleghe. "Scattone assassino": al liceo spunta lo striscione

La cattedra di Storia e filosofia al liceo Cavour sembra essere davvero "maledetta". Da giorni il caso di Giovanni Scattone, insegnante nello stesso istituto che fu di Marta Russo, occupa le cronache dei giornali, ma prima di lui a sostituire il docente titolare della cattedra di storia e filosofia era stato B. B., arrestato a giugno scorso, nel corso degli esami di maturità, con le accuse di stalking e molestie nei confronti di colleghe e studentesse. "Sì, è vero - confermano alcuni studenti dell'istituto a due passi dal Colosseo -, dopo il caso dello stalker, ora siamo messi di fronte a quest'altra situazione di cronaca".

B. B., insegnante di 38 anni, era considerato un professore modello e molto preparato, e il suo arresto, la scorsa estate poco prima dell'inizio degli esami di maturità, fu un fulmine a ciel sereno per docenti e studenti del Cavour. Secondo le indagini condotte dai Carabinieri, da dieci anni l'uomo sfruttava il suo ruolo di professore di liceo per molestare e perseguitare giovani ragazze e insegnanti con telefonate anonime a sfondo erotico: nel corso delle indagini gli agenti hanno accertato 29 vittime. Tutte hanno raccontato ai magistrati le ripetute chiamate dell'insegnante che 'recitava' ogni volta ruoli diversi: dal malato ricoverato in una casa di cura all'infermiere che aveva in cura il vecchietto, dall'agente di polizia all'addetto del centro stalking. Proprio grazie alla sua professione reperiva i numeri delle studentesse dalle segreterie delle scuole per poi tempestarle di telefonate hot.

Dal giorno del suo arresto, la cattedra rimase di nuovo vacante e - scherzo del destino - ad aggiudicarsela, a settembre, fu Giovanni Scattone, l'ex assistente universitario dell'ateneo La Sapienza condannato a 5 anni e 4 mesi per l'omicidio di Marta Russo, quella studentessa che proprio al Cavour passò tre anni della sua adolescenza. Da lì le innumerevoli polemiche, con l'Associazione Presidi che ieri ha chiesto un passo indietro da parte dell'insegnante. Scattone, dal canto suo, si è detto disponibile a lasciare, a patto di avere un lavoro in un altro istituto. Anche lunedì, però, a scuola non si è visto, così come avvenuto sabato scorso. Fuori dall'istituto, però, la tensione sale di giorno in giorno, con i genitori degli alunni di Scattone che difendono a spada tratta l'insegnante: "Andate via - dicono rivolti ai cronisti - scrivete solo falsità. Scattone è un ottimo professore. Lasciate in pace questi ragazzi che stanno preparandosi all'esame di maturità". La preside, Tecla Sannino, non riceve più i cronisti perché "impegnata ad analizzare la vicenda", ma a giorni, da quanto si apprende, convocherà Scattone per parlare della vicenda.

Stamattina, intanto, di fronte al liceo scientifico è comparso uno striscione con la scritta "Scattone assassino", opera di un piccolo gruppo di studenti di 'Lotta studentesca', lista giovanile di destra. E' un nuovo segno di protesta contro l'incarico di supplenza nell'istituto romano, e gli studenti stazionano davanti al Cavour con lo striscione srotolato e un megafono per dire no alla presenza di Scattone.

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