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Sabato, 10 Giugno 2023
Cronaca Settecamini / Via di Salone

Sassaiola contro i vigili alla baraccopoli

La denuncia del sindacato della polizia locale: "Si torni ai controlli su queste sacche di illegalità"

Sassaiola al campo rom di via di Salone. Ad essere presa di mira, colpita da una pietra di grosse dimensioni lanciata da oltre il muro di cinta, una pattuglia del VI gruppo Torri della polizia locale di Roma Capitale in servizio di piantonamento all'ingresso della baraccopoli di Roma est. I fatti sono accaduti intorno alle 20:00 di mercoledì 16 marzo. Colpita la carrozzeria dal sasso, la vettura di servizio non ha riportato danni rilevanti. 

A denunciare l'accaduto Marco Milani, segretario romano aggiunto del Sulpl (Sindacato unitario lavoratori polizia locale).  Dura la nota del sindacalista dei caschi bianchi che denuncia l'abbandono delle politiche di controllo nei campi rom della Capitale: "Il masso scagliato contro i colleghi impegnati nel piantonamento del campo nomadi di via di Salone, cui va tutta la nostra solidarietà - spiega Marco Milani - riporta alla luce una serie di annosi problemi che vanno dai piantonamenti di facciata richiesti agli ingressi dei campi ai caschi bianchi romani, fino ai mancati riconoscimenti legislativi e contrattuali, dei particolari  rischi cui si espone chi svolge una attività di sicurezza urbana, rispetto al resto dei lavoratori comunali". 

"A questi problemi - conclude Marco Milani - deve aggiungersi il completo abbandono negli ultimi tempi, di una efficiente politica di controllo all'interno dei campi, purtroppo da sempre, enclave di illegalità, anche a causa dell'elevata concentrazione di soggetti con vissuti criminali importanti. Persino  reparti come lo Spe (Gruppo sicurezza pubblica ed emergenziale ndr), nati con la funzione di controllare l'emergenza nomadi, hanno abdicato a questa loro precisa funzione, risentendo della mancanza di una chiara  politica di indirizzo del corpo e del riordino professionale dello stesso". 

Chiarezza dei ruoli 

A rincarare la dose anche Sergio Fabrizi, del coordinamento nazionale della Ugl - polizia locale: "Ricordiamo che da diversi anni la sola polizia Locale è chiamata al presidio fisso dei campi nomadi per il controllo dell’accesso negli stessi consentito solo agli autorizzati. C’è bisogno ora che venga fatta chiarezza sull’accaduto – reclama Fabrizi - per capire se si tratti di una intimidazione per l’insofferenza del campo verso il mantenimento di queste politiche di gestione nei loro confronti, come anche apparso pochi giorni fa sul sito di Roma Capitale, oppure di una grave goliardata a danno dei colleghi in servizio". 

Sindacalista dei caschi bianchi che prosegue: "Occorre più che mai chiarire la posizione del ruolo della polizia locale, considerato che anche dai vertici del comando si afferma che la polizia locale ha compiti diversi dalle forze dell’ordine e, sicuramente, questo servizio non ha a che fare con mansioni di viabilità o di polizia amministrativa, ma poi continuiamo a restare in prima linea su tanti fronti dell'ordine pubblico come questo o negli sgomberi alloggiativi o nella movida notturna".

"Ci rivolgiamo quindi al sindaco perché almeno in ambito locale venga definito il nostro ruolo, in attesa della sospirata riforma della legge-quadro da parte del governo, ricordando che tra le tante funzioni assegnate per legge alla polizia locale, quella di agenti di ps resta una facoltà di richiesta del sindaco al prefetto".

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