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Cronaca

Ragazzo pestato a Ostia, Santori: "Cogliere l’occasione per fare chiarezza"

Il Presidente della Commissione Sicurezza propone i suoi rimedi attraverso una lettera aperta. I punti fondamentali: l'iter formativo e la creazione di un albo dei buttafuori

IL FATTO - Un ragazzo è stato selvaggiamente picchiato da alcuni buttafuori di Ostia solo perchè chiassoso. Stefano Di Masi, questo il nome del giovane, è ricoverato in rianimazione in condizioni critiche.

Sulla questione si è addentrato il Presidente della Commissione Sicurezza, Fabrizio Santori: "Aspettando che gli organi inquirenti facciano piena luce sulle funzioni effettivamente svolte dagli esecutori dell'aggressione, e senza generalizzare arbitrariamente a partire da questo gravissimo episodio per chiamare in causa l'intera categoria dei cosiddetti 'buttafuori', è tuttavia importante cogliere l'occasione per fare chiarezza su questa materia".

ALBO - "Dopodichè bisogna dire con chiarezza che è giunto il momento di compiere tutti i passi concreti per mettere in atto il decreto del Ministero dell'Interno, firmato dal Ministro Maroni, legge n.94 del 15 luglio 2009, disposizioni in materia di sicurezza urbana, con il quale si istituisce l'albo professionale dei cosiddetti buttafuori".

FORMAZIONE - "Con esso si stabiliscono in modo chiaro i requisiti per l'iscrizione nell'elenco della Prefettura del personale addetto al servizio di controllo nelle attività di intrattenimento e spettacolo, definendone l'iter formativo da superare, gli ambiti di competenza e i compiti effettivamente spettanti. I corsi di formazione sono stati delegati alla Regione Lazio che entro il 31 dicembre 2010 dovrà provvedere alla formazione professionale degli aspiranti addetti".

SCOPO -
Santori ha voluto sottolineare come siano necessarie delle regole per operare nel settore sicurezza, sebbene l'obbiettivo sia comune:"Collaborare con le forze dell'ordine per prevenire i rischi da consumo di alcol e guida in stato di ubriachezza, assicurare il ritorno dei ragazzi a casa in condizioni di maggiore sicurezza possibile, prevenire e segnalare episodi di aggressione e di bullismo, sono obiettivi già praticati spontaneamente, ma mettere in rete ogni risorsa e stabilire un chiaro quadro regolamentare di tutti coloro che operano in ausilio alle forze dell'ordine è una misura non più rimandabile".

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