Ai domiciliari, tiene in casa un quintale e mezzo di botti illegali
L'uomo, 30 anni, è stato scoperto dai carabinieri che hanno effettuato una serie di controlli finalizzati proprio a combattere la detenzione e la vendita di fuochi d'artificio non a norma
Si avvicinano i festeggiamenti per la fine dell’anno, e a Roma e provincia aumentano i controlli, oltre che per evitare assembramenti e feste in piazza (vietate con il nuovo decreto emanato dal governo per contenere il contagio da covid-19) anche per combattere i cosiddetti “botti illegali”.
Nel corso di questi controlli, i carabinieri di Santa Marinella hanno denunciato un 30enne che già si trovava ai domiciliari proprio per il reato di detenzione abusiva ed omessa denuncia di fuochi d’artificio. L’uomo è stato individuato durante una serie di controlli che si sono concentrati su persone e attività commerciali conosciuti proprio per il possesso e la vendita di fuochi d‘artificio: nel suo appartamento del litorale Nord i militari hanno trovato 1,5 quintali di botti detenuti illegalmente e non denunciati.
Il materiale, immediatamente sequestrato, comprende svariate confezioni di detonatori, ben 2 batterie del tipo mortaio per razzi anche di grandi dimensioni, diverse decine di scatole di petardi di varia forma e grammatura e alcune bombe del peso di oltre 1 kg ciascuna. Altre attività di controllo sono ancora in corso e saranno ulteriormente intensificate nei prossimi giorni da parte dei comandi dell’Arma della Provincia di Roma.
Fuochi d'artificio, il vademecum dei carabinieri
L’Arma dei Carabinieri ha rinnovato l’appello a non acquistare materiale pirotecnico non conforme alle normative vigenti, e a segnalare ogni illecita detenzione al 112 o alla stazione dei carabinieri più vicina. Ha inoltre diffuso un breve vademecum sul tema:
- Se il gioco pirotecnico che state acquistando è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito e, quindi, non di sicuro utilizzo.
- Al momento dell'accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia.
- Se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio.
- I fuochi di artificio vanno accesi all'aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti.
- Fare attenzione alla direzione in cui si lanciano i fuochi: non ci siano delle persone, perciò non vanno lanciate verso zone buie né da balconi né da finestre.
- I fuochi non vanno mai accesi dentro nessun tipo di contenitore, soprattutto se in ferro, perché l'esplosione potrebbe generare la dispersione di schegge che si trasformerebbero in tanti piccoli e pericolosi "proiettili".
- Va sempre tenuto a portata di mano un estintore da usare in caso di incendio. Mai bagnarli con acqua, alcuni fuochi sia legali che illegali hanno contengono alluminio, quest'ultimo se a contatto con l'acqua potrebbe andare in autocombustione provocando lo scoppio non voluto. In caso di ustione è consigliabile raffreddare la zona colpita per limitare i danni alla pelle determinati dall'aumento della temperatura.
- Quando si trovano fuochi d'artificio che funzionano male e perciò non bruciano, non si deve mai cercare di riaccenderli ma bisogna allontanarsi dalla zona e segnalare la loro presenza alle forze di polizia per la neutralizzarli tramite l'intervento di personale specializzato.
- Non cercare di accendere i fuochi trovati per terra: taluni impiegano ore (sino a 12) a bruciare il cartoncino pressato della spoletta. Il movimento del corpo nell'avvicinarsi a un fuoco inesploso, a causa del piccolo movimento di aria che si crea, può alimentare la fiammella provocando l'esplosione.
- Non provare a recuperare la miscela esplosiva o esplodente dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d'artificio artigianali: delle semplici cause esterne tipo la pressione, l'urto, lo sfregamento ed il calore potrebbero determinare un'esplosione non controllata, con conseguenze anche gravi.
- È assolutamente vietato vendere ed acquistare in forma ambulante prodotti realizzati clandestinamente. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l'acquirente.