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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Sanità nel Lazio, il dossier: dal 2001 al 2011 un miliardo di sprechi

I dati sono forniti dall'Asp, l'Agenzia di sanità pubblica della Regione, che facendo riferimento a standard e regole ministeriali ha monitorato le Asl, gli ospedali pubblici e le cliniche del Lazio

Un sistema di controlli dal quale è emerso un miliardo di sprechi in 10 anni. Il quadro della sanità laziale, alla gogna tra deficit e tagli, è fornito dall'Asp, l'Agenzia di sanità pubblica (Asp) della Regione, e pubblicato sul Corriere.it. Il 47% degli sperperi sarebbe emerso nelle strutture private e il 53% in quelle pubbliche. Facendo riferimento a standard e regole ministeriali l'Asp ha monitorato le Asl, gli ospedali pubblici e le cliniche della regione Lazio. Stando a quanto dichiarato dal direttore generale dell'Agenzia, Gabriella Guasticchi, gli sprechi sarebbero da addebitare a "ricoveri inappropriati" derivanti da un'organizzazione tutt'altro che efficiente.  

"Abbiamo scoperto tantissimi ricoveri inappropriati - spiega Gabriella Guasticchi, direttore generale dell'Asp, al Corriere - che non dovevano essere fatti perché il cittadino andava curato in ambulatorio o in day-hospital. Questo rappresenta un costo economico per il sistema sanitario e molto spesso anche uno stress ingiustificato per il paziente che sicuramente avrebbe preferito essere curato potendo stare meno tempo possibile in ospedale". E ancora "Il recupero di efficienza nell'organizzazione delle strutture credo sia centrale - sottolinea il direttore dell'Asp -. L'attività di controllo e monitoraggio ha portato in 10 anni ad individuare possibili risparmi per circa 1 miliardo di euro, intervenendo senza condizionamenti di nessun genere e fronteggiando forti interessi. Proseguire su questo fronte è fondamentale, e l'Asp, anche con la recente riorganizzazione, sta andando verso questo obiettivo".

"Quando gli esperti di statistica e di epidemiologia dell'Asp scoprono che un ospedale o una clinica ha fatto un ricovero che non andava fatto, contestano l'errore: «La struttura privata convenzionata può ricorrere a una commissione regionale che decide chi ha ragione - aggiunge Gabriella Guasticchi - ma nella maggior parte dei casi scatta una penalizzazione nel finanziamento previsto dalla Regione alla clinica".

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