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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca San Basilio / Via Recanati

La rabbia di San Basilio contro gli sgomberi: "Zingaretti e Gualtieri criminalizzano la povertà e la chiamano legalità"

Un'assemblea e un corteo non autorizzato tra le strade del quartiere. Brevi momenti di tensioni, con un cassonetto dato alle fiamme

Blocchi stradali, durati pochi minuti, e cassonetti in fiamme. A San Basilio la rabbia per gli sgomberi delle case popolari occupate abusivamente sfocia in una protesta che nella serata di giovedì 10 marzo ha invaso il quartiere. Una cinquantina di persone si sono riversate su via Recanati e via del Casale di San Basilio, per un corteo spontaneo e non autorizzato dopo un'assemblea pubblica a piazza della Balena. Una manifestazione pacifica, con la presenza anche di bambini. I pochi momenti di tensione sono stati tenuti a bada dalla polizia, presente sul posto con un blindato e una trentina di uomini.

L'assemblea spontanea a piazza della Balena

Nel mirino dell'assemblea prima e del corteo poi il sindaco Roberto Gualtieri e il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti: "Il sindaco Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Zingaretti, che hanno definito gli sgomberati criminali, si dovrebbero vergognare. Buttare famiglie con bambini in mezzo alla strada è un atto indegno. Nemmeno la giunta municipale ha mosso un dito contro questi soprusi e ingiustizie. Eppure sotto campagna elettorale San Basilio andava di moda. Criminalizzano la povertà e la chiamano legalità. Vergogna!".

Gli sgomberi

Nelle ultime settimane numerosi i blitz messi a segno su indicazione del prefetto Matteo Piantedosi. Nel mirino da prima le case occupate da esponenti legati a noti clan di San Basilio. Poi si è passati a sgomberare appartamenti occupati illegalmente da famiglie indigenti. Il 9 marzo 4 gli alloggi liberati, sette le persone, di cui due minorenni, trovati senza titolo nelle case popolari.

Lo scorso primo marzo, sempre a San Basilio, furono sgomberate 4 case Ater in via Arcevia, via Osimo e via Maiolati. Nove le persone di cui 4 minori, trovati all'interno dei 4 immobili sgomberati. Prima ancora, il 17 febbraio, un altro blitz nel quartiere in via Montegiorgio 25 e via Fabriano 31.

Alla narrazione legalitaria si oppone quella di associazioni, sindacati degli inquilini e residenti. All'indomani dell'ultimo intervento, nel corso del quale furono allontanate due famiglie con bambini, forte era stata la protesta al grido di "non siamo criminali", a sottolineare la totale estraneità con la criminalità degli sgomberati. La protesta era finita anche sotto i palazzi della politica con l'appello "la politica non ci tratti come delinquenti".

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