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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Operazione 'Brasile low cost', chiesti 30 anni per Salvatore Casamonica

Un affare per il quale i Casamonica avevano investito 4 milioni e mezzo di euro ma che poi saltò quando Salvatore Casamonica venne arrestato nell'operazione 'Gramigna'

Trent'anni per Salvatore Casamonica e Tomislav Pavlovic e 22 anni per Silvano Mandolesi: queste le richieste di condanna formulate dal pm della procura di Roma Giovanni Musarò al processo scaturito dalla maxi operazione antidroga del gennaio 2019, 'Brasile low cost' condotta dai militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma e del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata nei confronti di un gruppo criminale attivo nel traffico internazionale di cocaina. 

Dalle indagini, anche grazie a due collaboratori di giustizia, era emerso che Salvatore Casamonica era il referente del clan per il traffico di droga e aveva stretto contatti con i narcos per l'importazione dal Brasile in Italia di circa 7 tonnellate di cocaina, una quantità che equivale alla produzione annuale di un cartello colombiano. 

Un affare per il quale i Casamonica avevano investito 4 milioni e mezzo di euro ma che poi saltò quando Salvatore Casamonica venne arrestato nell'operazione 'Gramigna'. Alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di Roma, avevano preso parte anche quattro agenti sotto copertura provenienti da Italia, Stati Uniti (attraverso la Dea) e Svizzera. 

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I trasporti dei carichi di droga dovevano avvenire utilizzando un aereo privato, sul quale sarebbe stata stivata circa una tonnellata di droga per viaggio. Secondo l'accusa, Salvatore Casamonica ricopriva un ruolo centrale "certamente di vertice nel sodalizio - come sottolineato nella requisitoria - tenendo i rapporti diretti con i fornitori colombiani". 

Aveva un ruolo di "raccordo tra Pavlovic, l'albanese Dorian Petoku (per il quale si procede separatamente, ndr) e altri sodali da un lato, e Mandolesi e altri dall'altro. Casamonica inoltre si occupava di ogni aspetto relativo al funzionamento del sodalizio: era proprio Casamonica ad avvicinare il 'Francese', (infiltrato, ndr.), chiedendone il supporto per organizzare l'importazione dello stupefacente dal Sudamerica".

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