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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Roma, saldi dal 6 luglio - Fabiani: "Rilanciare l'economia. A luci spente le città muoiono"

L'assessore regionale alle Attività produttive e allo Sviluppo economico, Guido Fabiani, conferma l'inizio dei saldi per sabato 6 luglio e affronta il tema della crisi: "Lavorare per invertire la tendenza"

L'attesa per i saldi estivi a partire da sabato 6 luglio è accompagnata quest'anno da doverose considerazioni sui danni arrecati dalla crisi alle piccole e medie attività commerciali. La gente spende meno e i negozi chiudono le saracinesche schiacciati dal monopolio imperante dei centri commerciali.

ALLARME ECONOMIA E OCCUPAZIONE - L'assessore regionale alle Attività produttive e allo Sviluppo economico, Guido Fabiani, conferma per il 6 luglio l'inizio dei saldi della calda stagione. Fabiani coglie l'occasione per discutere l'allarme economia e occupazione nel settore e mostrare la linea che l'assessorato intende seguire per affrontare e superare la crisi.

SOSTEGNO ALLE IMPRESE - Due i punti fondamentali su cui l'Amministrazione punterà per il rilancio del commercio nella regione Lazio: il sostegno alle PMI (piccole e medie industrie) tramite fondi europei e misure per l'accesso al credito e per il pagamento dei debiti della Regione; nonché l'approvazione entro la fine dell’anno del nuovo Testo Unico del Commercio.

TESTO UNICO DEL COMMERCIO - “Abbiamo già istituito il tavolo di concertazione con le associazioni di categoria”, afferma l'Assessore, identificando nel Testo Unico lo “Strumento indispensabile per razionalizzare, semplificare e migliorare l'attuale normativa regionale”. Fabiani intende focalizzare la riforma sul potenziamento delle competenze comunali in merito alla gestione del commercio su aree pubbliche, sul definire regole che impediscano la diffusione smodata di centri commerciali e sul rilancio del commercio di vicinato.

I CLIENTI - La Banca d'Italia diffonde dati poco rassicuranti. Nel 2012, il reddito disponibile lordo pro capite è diminuito nel Lazio del 5 per cento. Un impoverimento che ha costretto i laziali a risparmiare sulle spese familiari, ridotte di 4 punti percentuali. Una contrazione che va di pari passo con quello delle altre città italiane e che, tendenzialmente tocca meno il settore dell'information Technologies e più quello di automobili e di elettronica da consumo.

I NEGOZIANTI - Se nessuno spacca i salvadanai, non si vende. Nel 2012, le vendite al dettaglio in Regione sono diminuite del 5 per cento. Dato ancora più allarmante se si pensa che a sentire il peso della flessione non sono soltanto le piccole e medie attività, ma anche i grandi complessi commerciali, abituati ad una crescita del fatturato costante.

LAVORARE PER SUPERARE LA CRISI - “In tutte le province del Lazio è peggiorato il bilancio, già negativo, tra la natalità e la mortalità delle aziende del settore - afferma Fabiani, e conclude -  A luci spente le città muoiono, per questa ragione è necessario lavorare per invertire la tendenza, superare la crisi e tornare a guardare con più fiducia al futuro”.

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