L'aeroporto di Ciampino è ancora al centro delle polemiche tra Ryanair e le istituzioni. Stavolta non è sono i livelli di rumore a far sollevare il polverone, bensì quello che la stessa compagnia low cost chiama “rischio uccelli”.

Ryanair "ha fatto appello all'Enac, l'Autorità Italiana per l'Aviazione Civile, perché accetti la responsabilità legale per la sicurezza dei passeggeri e delle compagnie aeree che operano negli aeroporti internazionali di Roma e si impegni sul rischio uccelli nella città di Roma". Lo spiega una nota diffusa dalla compagnia.

Ryanair spiega di essersi “rivolta ripetutamente a Enac perché assuma la responsabilità del controllo degli stormi che creano un grande rischio sicurezza a Roma".

Secondo Ryanair, "Enac ha ripetutamente mancato di farsi carico dei suoi obblighi legali e ha invece tentato di passare la responsabilità scorrettamente agli operatori dell'Aeroporto": la compagnia, la più grande low-cost europea, spiega quindi di essere stata "obbligata a intraprendere azione legale, tramite il Tar del Lazio, per obbligare Enac ad accettare le sue responsabilità e eliminare questo rischio per assicurare la sicurezza dei passeggeri della compagnia aerea che volano a e da Roma".

"Ryanair ha ripetutamente chiesto a Enac di accettare le sue responsabilità per la sicurezza dei passeggeri che volano a e da Roma e di controllare il grande numero di stormi che creano rischio significativo alla sicurezza nella città di Roma", dice il manager Stephen McNamara. "Enac ha rifiutato di impegnarsi su questo problema o sul suo effetto sulla sicurezza dell'aria negli aeroporti di Roma e ora Ryanair sta intraprendendo azione legale tramite il Tar del Lazio per assicurare che Enac si assuma la responsabilità di proteggere la sicurezza" per chi atterra o decolla a Roma.

Nei mesi scorsi un aereo Ryanair è stato costretto a far ritorno a terra a causa di un volatile che era entrato nel motore. In quel caso il pilota fu costretto ad un atterraggio di emergenza.