Vermicino: ucciso per un cellulare e il vino, due arresti
In manette due romeni che hanno picchiato il loro amico per prendersi le sue bottiglie di vino e il cellulare. Poi, dopo due giorni d'agonia, gli hanno prima dato fuoco e poi messo il cadavere sui binari
Storia di povertà e miseria finita in tragedia. Un uomo, un clochard di nazionalità romena, è stata ucciso lo scorso 26 dicembre al culmine di una lite scoppiata perchè non voleva consegnare a due suoi connazionali il suo cellulare ed il vino comprato per festeggiare. I suoi aggressori sono stati arrestati nella giornata da ieri dalla squadra mobile di Roma.
Il fatto è accaduto a Vermicino, nei pressi di un cavalcavia ferroviario, dove la vittima trovava riparo per la notte. La lite è cominciata la sera di Santo Stefano. I tre, i due aggressori con la vittima, si erano incontrati in attesa di andare a festeggiare con dieci litri di vino che avevano comprato. Dopo aver alzato il gomito però i due hanno picchiato il loro amico per prendersi le sue bottiglie di vino e il cellulare.
Dopo due giorni di agonia l'uomo è morto. I suoi due “amici”, dopo aver venduto il cellulare, hanno tentato di far sparire il corpo, prima bruciandolo e poi mettendolo sui binari della ferrovia per farlo fare a pezzi dai treni in corsa.
La polizia ha scoperto quanto avvenuto grazie ad alcuni testimoni che hanno portato gli agenti a scoprire una gamba e un braccio della vittima nascosti sotto la massicciata della ferrovia. Tra le pietre poi, ben nascosto, è stato trovato il resto del corpo. Al termine di serrate indagini l'arresto dei due romeni, entrambi 39enni.