A Roma il coprifuoco non basta: "C'è ancora troppa gente in strada". L'allarme sul tavolo del Prefetto
Nei prossimi giorni andranno in scena delle riunioni tecniche per affrontare la situazione, anche alla luce del numero di nuovi contagi
"Ancora non si è capito che bisogna stare a casa ed evitare affollamenti". Le immagini del Pontile e lungomare di Ostia affollati, di via del Corso piena, degli aperitivi anticipati a San Lorenzo e Trastevere, delle parchi e ville storiche affollate di persone amanti dello sport all'aria aperta e non solo e del mercato di Porta Portese prima chiuso e poi riaperto, hanno attirato l'attenzione di molti, dall'assessore alla sanità del Lazio Alessio D'Amato che è rimasto "basito" nell'assistere alle immagini di una Roma affollata, fino ai vertici della Prefettura che stanno valutando come intervenire.
Nelle prossime ore verrà convocato il comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per determinare quali saranno le mosse da mettere in campo già dal prossimo fine settimana. La pista più percorribile, almeno nell'immediato, sarà una stretta dei controlli nelle vie e nelle piazza più frequentate e affollate nel week end.
Controlli che già tra venerdì notte e domenica hanno portato la polizia locale di Roma Capitale ad effettuare 4mila verifiche, secondo il piano di vigilanza rafforzato che il comando generale ha predisposto per verificare il rispetto delle disposizioni anti Covid-19.
Gli elementi presi in esame
Nonostante la curva dei contagi sembra essersi moderatamente stabilizzata (Roma comunque segna più di mille casi al giorno da una settimana) e le terapie intensive rispondano bene, la situazione relativa agli assembramenti preoccupa. E non solo chi frequenta i mezzi pubblici.
Nessun allarme, sia chiaro, ma una consapevolezza della situazione da parte delle forze dell'ordine e della Prefettura della Capitale che stanno monitorando la situazione, tenendo presente diversi elementi, primo tra tutte quello relativo alle relazioni dei controlli fatti da vigili, carabinieri e polizia nel week end appena trascorso.
Chiusure e restrizioni: Roma si trasferisce fuori città
Confrontati quei dati e presa poi visione dei bollettini resi noti dalle Asl e gli ospedali del Lazio dei giorni passati e dei prossimi giorni, verranno pesati anche altri elementi come il fattore meteo e la (nuova) chiusura dei centri commerciali nel week end che per osmosi hanno spostato l'affluenza per le vie dello shopping romano (sorvegliando i furbetti che provano ad aggirare le norme), si tireranno le somme in Prefettura e si prenderanno in considerazione le (eventuali) contromisure.
L'extrema ratio delle possibili ulteriori chiusure
Nonostante gli inviti a restare il più possibile a casa, nel week end il sole ha infatti sconfitto la psicosi e i rischi da possibile contagio da Coronavirus. La circolare del Viminale partita dopo l'entrata in vigore dell'ultimo Dpcm parla chiaro: le strade e le piazze a rischio assembramento possono essere chiuse al pubblico.
Le possibili chiusure precauzionali di piazze e strade replicherebbero l'ordinanza della sindaca Virginia Raggi in merito alle limitazioni di Campo de' Fiori, piazza Trilussa (area scalinata Fontana Acqua Paola), piazza Madonna de' Monti, via Pigneto e via Pesaro. Una possibilità al momento ancora non è in procinto di essere attuata.
Cosa si può fare e cosa no dopo il dpcm
Una extrema ratio che verrà quanto meno discussa nel comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica che sarà convocato nei primi giorni di questa settimana e che, così come accade da fine gennaio, tratterà temi riguardanti la situazione epidemiologica in città e le eventuali contromisure da prendere. Non è detto, inoltre, che l'appuntamento possa essere bi-settimanale (si parla di martedì e venerdì), ma una calendarizzione ufficiale al momento ancora non c'è.
D'Amato: "Ancora non si capisce che bisogna stare a casa"
L'assessore alla sanità regionale D'Amato vedendo le immagini della Roma affollata è stato comunque chiaro, lanciando anche un segnale: "Si rimane basiti ad assistere alla folla che ieri ha animato via del Corso e le vie del centro. Così come gli affollamenti sul litorale complice il bel tempo. Comprendo la voglia di tornare alla normalità, ma non si è capito che siamo in una situazione di guerra alla pandemia e tali comportamenti aiutano solo il virus a colpire di più. Non facciamo il medesimo errore fatto in estate con il tana libera tutti di cui oggi stiamo pagando le conseguenze".
"Stiamo facendo uno sforzo enorme per la tenuta del sistema ospedaliero, ma se i comportamenti sono questi prevedo che rapidamente andremo incontro a un peggioramento. La rete ospedaliera, già sotto stress, non può tenere all'infinito e l'arma che abbiamo a disposizione più forte è quella del rigore nei comportamenti", ha concluso D'Amato ribadendo: "Ancora non si è capito che bisogna stare a casa ed evitare affollamenti".
Una linea sposata anche dal Governatore del Lazio Nicola Zingaretti: "Al momento il Lazio si trova nella zona gialla a livello di pericolo ma i numeri del contagio aumentano e quindi non è assolutamente pensabile abbassare la guardia. Sembra che troppi non abbiano piena consapevolezza della tragedia che stiamo rischiando. Ancora una volta stiamo mobilitando il sistema sanitario, ma è ingiusto scaricare tutto sugli operatori della sanità".
Zingaretti fa poi un appello al buon senso: "Se vedete strade, spiagge, piazze troppo affollate in cui non viene rispettato il distanziamento o l'uso delle mascherine allontanatevi e portate via i vostri cari perché sono luoghi pericolosi. Grazie a tutti i ristoranti e bar che stanno resistendo rispettando le regole con rigore, ma anche in questo caso rivolgo un invito a tutti di allontanarsi, qualora luoghi di ristoro siano troppo affollati o non rispettino le regole, perché lo ribadisco, sono pericolosi".
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FOTO ANSA/Emanuele Valeri