Ritorno dei rom al Casilino 900? "Insediamenti in zona, ma non nell'ex campo"
Un residente dell'area ci informa che i rom non sarebbero tanto nell'ex campo quanto in un insediamento tra viale Luciani e viale dei Romanisti che cresce a vista d'occhio
La saga dei ritorni. Da Castel Romano a via Salviati e adesso, a quanto pare, nel primo maxi campo sgomberato, il più grande d'Europa. Stamattina Il Messaggero titola: "Casilino 900, tornano i rom. Il quartiere trema ancora". Ci sono racconti di residenti che parlano di fumi tossici e plastica bruciata: "Se non si interviene subito ci ritroveremo in poco tempo nella situazione che ci ha afflitto per decenni". C'è però chi smentisce e sposta gli allarmismi non tanto sull'ex campo, ma su altre zone, poco lontane.
"NESSUN ROM NEL VECCHIO CAMPO"- "Da casa mia non ho visto nessun nuovo insediamento sull'area dell'ex Casilino '900, sono altri attualmente i punti critici". A parlare è Bruno Di Venuta, ex presidente del Cdq Torre Spaccata. Abita in una palazzina all'angolo tra viale Palmiro Togliatti e viale dei Romanisti, dalla terrazza all'ultimo piano monitora da anni l'intero quadrante. A suo dire nessun nuovo rom avrebbe invaso l'ex campo. Piuttosto sarebbero altri i punti 'caldi' da tenere d'occhio: via Papiria e viale Togliatti, in "quell'enorme buca tra via Armando Luciani e viale dei Romanisti".
VIA LUCIANI - Già, un cavità larga all'incirca 500 metri che verosimilmente ospitava le fondamenta di un palazzo. Fatto sta che da un paio d'anni è occupato da un nucleo di tende e baracche che sembrano crescere in numero e dimensione. E con queste degrado e abbandono dell'intera area. (SOPRA LA FOTO)
VIA PAPIRIA - Da qui ci spostiamo in via Papiria, nella porzione di terreno che separa la via dall'Aeronautica Militare. "Lì da tempo ci sono degli insediamenti, pochi a dire il vero, ma dove bruciano di tutto. E' altamente probabile che i fumi che sentono i residenti provengano da lì, area che però non corrisponde all'ex Casilino 900". A volte ritornano è vero, ma altre semplicemente stanno. E lì, a una manciata di metri dal campo più inviso, ne cresce un altro. Che stranamente passa in sordina.