Metro B e B1: meno 50% delle corse. Alemanno scrive al Prefetto
Continuano i ritardi sulle linee della metro B e B1. Sulle agitazioni selvagge è linea dura, Alemanno scrive al Prefetto per chiedere di "verificare eventuali comportamenti contro la legge"
L'emergenza continua e, sulle linee B e B1 della metropolitana, ritardi e disagi, secondo quanto comunicato da Atac, hanno toccato il 50% del servizio. In altre parole la metà circa delle corse previste non è stata effettuata. L'azienda sottolinea da giorni che la colpa è di uno sciopero selvaggio messo in atto dai macchinisti che saltano i turni straordinari. Conseguenze? Una diminuzione del numero di convogli disponibili per servire entrambe le linee e le minacce da parte dell'azienda di ricorrere, se necessario, alla legge per arginare le agitazioni.
Secondo quanto riportato da Atac i conducenti scartano alcuni treni rifiutandosi di condurli "per futili motivi, come un cattivo odore in cabina di pilotaggio". Dal canto loro i sindacati non hanno mai confermato ufficialmente la presenza di uno sciopero in atto ma hanno parlato più volte di nodi da sciogliere legati all'organizzazione dei turni e della necessità di un confronto diretto tra lavoratori e azienda. Confronto auspicabile anche per i vertici della municipalizzata dove però la linea verso i macchinisti pare dura, anzi, durissima.
"Se fossi il Prefetto chiederei un tavolo urgente per risolvere la problematica. Ma stiamo valutando anche la denuncia alla Procura per interruzione di pubblico servizio, analizzando il discorso sui treni scartati. Se ci sono i presupposti, presenteremo un esposto". A parlare è l'ad di Atac Carlo Tosti al Corriere della Sera e a dargli manforte c'è il sindaco Alemanno che si è rivolto al Prefetto con un telegramma. La richiesta del primo cittadino è di "riportare alla normalità il servizio individuando comportamenti contro la legge, da parte dei macchinisti, tali da determinare una sua azione di precettazione".
A intervenire è anche l'assessore alla mobilità Antonello Aurigemma che parla di "50 macchinisti, proveniente dai corsi per conducenti della futuri metro C in arrivo sulla B entro il 2012" onde evitare disagi di questo tipo. Affermazione che è stata subito presa di mira dall'opposizione. La metro C citata dall'assessore infatti dovrebbe avere un sistema di guida automatico e quindi non dovrebbe avere bisogno di macchinisti, come sottolineato dal consigliere regionale del Pd Enzo Foschi: "Quello che dovrebbe essere l'assessore ai Trasporti di Roma Capitale non sa che la Metro C non ha bisogno di alcun macchinista. Si tratta infatti di una infrastruttura automatica, che di conseguenza non necessita di uomini al comando".