Metro B - B1, niente tregua. Blitz di Alemanno: "Frequenze intollerabili"
Il sindaco testa la linea e il bilancio è negativo. Continuano le polemiche tra sindacati e azienda. Volantino dei lavoratori: "Non siamo il capro espiatorio della cattiva gestione dei dirigenti"
Stringe la mano ai pendolari che attendono sulla banchina e testa il funzionamento della neonata metro B1. Il bilancio però è negativo. Questa volta a testimoniare i continui ritardi sulla linea, che da giorni stanno esasperando i pendolari sia sulla B1 che sulla B, è il sindaco Alemanno in persona con un blitz effettuato questa mattina da Conca d'Oro a Bologna. Parla di attese che vanno dai 14 ai 18 minuti, a fronte degli 8 previsti. "Tempi di percorrenza doppi rispetti a quelli previsti dal contratto di servizio con Atac - dichiara il primo cittadino in un video pubblicato sul suo blog - dopo giorni di polemiche ho voluto constatare di persona com'é la situazione sulla B1 e abbiamo visto che ancora oggi ci sono ritardi. Questa non è una situazione tollerabile, me ne rendo conto". Soluzione? "Atac deve ovviamente portare grande attenzione al funzionamento degli aspetti tecnici - sostiene Alemanno - ma non è possibile che questo sciopero bianco porti un simili disagio ai cittadini. I lavoratori non possono sottrarsi alle loro responsabilità, ai loro doveri come dipendenti pubblici". Il richiamo insomma è ancora una volta a una responsabilizzazione dei macchinisti.
LA POLEMICA - Ricordiamo che da giorni la polemica sulle responsabilità, più o meno presunte, di agitazioni messe in atto dai conducenti per protestare contro i turni straordinari sta facendo scintille. Atac ha parlato più volte di "pretesti" con i quali verrebbero scartati i treni e scoperte fasce orarie, comportamento che porterebbe inevitabilmente a una diminuzione del numero di corse disponibili. Dal canto loro le sigle sindacali non hanno mai parlato di "sciopero" ma piuttosto della necessità di venire a patti su una serie di punti riguardanti la nuova organizzazione dei turni di lavoro. Patti che sono stati messi sul tavolo proprio ieri nell'incontro convocato dal Prefetto Pecoraro, dal quale è emerso un accordo firmato all'unanimità, ma che oggi non sembrano essere serviti a placare gli animi. Esplicito a riguardo il volantino affisso oggi sui treni della B e della B1 dagli stessi lavoratori.
I LAVORATORI - "I dipendenti Atac non intendono essere il capro espiatorio della cattiva organizzazione dei dirigenti. Il personale della linea B si scusa con i cittadini per i rallentamenti verificatesi in questi giorni che non sono dovuti a proteste ma a carichi di lavoro non più gestibili. Infatti, sia ai manutentori sia ai macchinisti é stato chiesto un surplus di lavoro per garantire l'apertura della linea B1 con lo stesso numero di mezzi e di ricambi in circolazione. Questi lavoratori - proseguono - che prima di tutto sono cittadini, si rifiutano di mettere a rischio la sicurezza dei viaggiatori e chiedono al sindaco di mantenere le promesse fatte". "La dirigenza - conclude il volantino - non può gettare discredito sui lavoratori che eseguono giornalmente e in coscienza la messa in sicurezza dei convogli in condizioni di lavoro da Terzo mondo".
CGIL - Ferma anche Cgil che, riferendosi a un articolo uscito ieri su Roma Capitale Newsonline, si scaglia contro l'attribuzione di responsabilità dei ritardi ai macchinisti e al presunto "sciopero" che non sarebbe tale. "Questa organizzazione sindacale - dichiara Marco Capparelli, segretario FILT Cgil di Roma e del Lazio - più volte nei giorni scorsi, sia unitariamente alle altre segreterie sindacali di Cisl, Uil ed Ugl Trasporti, sia per voce della segreteria regionale FILT, ha cercato in maniera oggettiva e coerente di focalizzare l'attenzione sulle reali mancanze e negligenze che hanno portato a quello che tutti, lavoratori e cittadini, stanno vivendo con il sistema di trasporto della nostra città".