Rissa al Pincio, 3 minorenni indagati: identificati anche i giovani presenti nei video. Sequestrata una pistola
I carabinieri hanno identificato le persone presenti nei video e continuano il coordinamento costante con la Procura. Confermato il legame con una precedente lite al Quadraro
Tre i minori indagati (e non più uno come si sapeva fino ad oggi) per la rissa con maxi assembramento che si è verificata sabato scorso sul piazzale del Pincio a Roma, una pistola sequestrata e i video, passati al setaccio, che hanno portato all'identificazione (avvenuta attraverso i social) di quasi tutti i partecipanti ai fatti di sabato 5 dicembre.
Le indagini, come aveva auspicato il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi, che aveva subito definito "gravissima" la maxi rissa, sono state sviluppate in modo tempestivo e giovedì se n'è discusso in sede di Comitato Provinciale ordine e sicurezza.
Il Prefetto Piantedosi, oltre a complimentarsi con l'operato dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro per l'andamento delle indagini, ha sottolineato la celerità e l'efficacia degli investigatori impegnati in un'analisi dei fatti giudicata particolarmente "complessa".
Chi sono i tre minorenni indagati
La Procura minorile di Roma, dunque, ha iscritto per il momento nel registro degli indagati due ragazzini di 14 e 15 anni accusati di lesioni personali aggravate. A loro si aggiunge un terzo, sempre minorenne, di 16 anni, della periferia Est , indagato per il pestaggio successivo, quello dentro la stazione della metro Flaminio.
Le botte iniziate sulla terrazza, sono infatti proseguite nella stazione della metro A dove, il ragazzo con la tuta rossa filmato nei video, dopo avere innescato la scintilla al Pincio, questa volta ha avuto la peggio.
Confermato anche il pregresso: i minori identificati della rissa al Pincio hanno un "trascorso" con la vittima risalente a non più di sempre per un'aggressione avvenuta in strada al Quadraro a cui, all'epoca, seguì già una denuncia. I carabinieri della Compagnia Roma Centro, in costante contatto con la Procura di Roma, sono risaliti a loro grazie alle testimonianze raccolte, compresa quella dell'adolescente con il setto nasale rotto, e ai filmati caricati sui social.
Sequestrate tute e una pistola
Nelle case dei tre indagati, i militari hanno sequestrato i cellulari e trovato gli stessi indumenti che indossavano al momento delle scazzottate. Le tute dei tre sono state prese in consegna. Non solo perché i militari dell'Arma, lo scorso 8 dicembre, hanno sequestrato un pistola trovata a casa di uno dei ragazzi indagati (il 14enne).
Il Questore di Roma Carmine Esposito ha chiesto il ritiro di porto d'armi per il padre del giovane. In sostanza i carabinieri, in pochi giorni, hanno così dato un nome a quasi tutti i partecipanti ai fatti di sabato. L'inchiesta tuttavia va avanti, si cerca la "scintilla" che potrebbe riguardare il tentato furto di un cellulare.
Pincio, Eur e stazioni metro sorvegliate speciali
La reazione delle forze dell'ordine è stata giudicata dal Prefetto "celere e robusta". Parallelamente alle indagini, la Prefettura non esclude, grazie ai monitoraggi in corso, una vigilanza 'allargata' per il prossimo fine settimana in diverse zone della Capitale per evitare che i giovani possano dar seguito a quanto accaduto con un nuovo incontro: le zone 'rosse' sono l'Eur, il Pincio e le stazioni metropolitane.
Nel contempo saranno scandagliati, ancora, i social. Instagram, Telegram e TikTok, infatti, saranno monitorati costantemente per analizzare la veridicità di alcune minacce 2.0 diffuse e condivise in questi giorni.