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San Camillo, rischio chiusura per lo sportello anti-violenze

Scaduta la convenzione con la Regione Lazio che ha finanziato il progetto con una cooperativa Be Free per lo "Sportello Donna" dell'ospedale San Camillo. A rischio il servizio

Il servizio "Sportello Donna" del Pronto Soccorso dell'Ospedale San Camillo di Roma rischia di chiudere. In due anni circa 700 vittime di violenza si sono rivolte al servizio, primo in Italia e tra i pochi in Europa, aperto 24 ore su 24, 365 giorni l'anno che potrebbe cessare di esistere, secondo quanto denuncia la cooperativa 'Be Free' che l'ha gestito finora. Ai primi di novembre scadrà infatti la convenzione biennale della Regione Lazio che ha finanziato il progetto in collaborazione con la cooperativa - si legge in una nota - e ancora c'è la massima incertezza sul rinnovo o meno della stessa. Dal 2009 lo Sportello fornisce assistenza immediata alle donne vittime di violenza, ma anche ad adulti e minori che subiscono maltrattamenti, e dispone di personale altamente qualificato.

"Noi lavoriamo molto sulla prevenzione - dice la presidente di 'Be Free' Oria Gargano - grazie soprattutto a una forte interazione con il personale del San Camillo. A differenza dei centri antiviolenza dove arrivano donne che hanno già deciso di chiedere aiuto per uscire da un legame violento, qui al Pronto Soccorso arrivano donne diverse, non meno sofferenti, ma ancora incapaci di dare un nome a ciò che è avvenuto e di ammettere perfino a loro stesse la gravità della situazione".(Fonte Ansa)

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