rotate-mobile
Cronaca

Depistaggi sul caso Cucchi: chiesti 2 milioni di risarcimento

"Siamo stati carne da macello per queste persone, ma noi siamo essere umani: è stato fatto di tutto per nascondere responsabilità gravi"

Nell'udienza del processo sui presunti depistaggi relativi al caso della morte di Stefano Cucchi è ieri intervenuto l'avvocato della famiglia Fabio Anselmo che rappsenta la sorella e il papà del geometra del Quadraro morto a seguito del pestaggio subito in cella. "I depistaggi su Stefano Cucchi sono stati finalizzati, fin dal primo momento, ad allontanare qualsivoglia responsabilità delle istituzioni dello Stato sulla sua morte, quando Stefano era proprio nelle mani dello Stato", ha detto. 

L'avvocato ha fatto ascoltare nell'aula bunker di Rebibbia la registrazione audio dell'udienza di convalida di Stefano Cucchi in cui si sente la sua voce già sofferente. "Parole che fanno venire i brividi - ha detto l'avvocato Anselmo nel suo intervento - Stefano Cucchi esce da quell'udienza per andare a morire". Stefano Cucchi "era un ragazzo perfettamente sano, faceva palestra, era magro esattamente come sua sorella - ha detto Anselmo mostrando le foto di Ilaria - e nessuno rivedendo le sue foto direbbe che è una tossicodipendente". 

Anselmo ha quindi chiesto un risarcimento da oltre due milioni di euro e una provvisionale di 750 mila euro a conclusione: "Siamo stati carne da macello per queste persone, ma noi siamo essere umani: è stato fatto di tutto per nascondere responsabilità gravi".

Per i presunti depistaggi sono imputati otto carabinieri: il generale Alessandro Casarsa all'epoca dei fatti comandante del Gruppo Roma, e altri 7 carabinieri, tra cui Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma. Le accuse, a vario titolo e a seconda delle posizioni sono quelle di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia. Per tutti il pm Giovanni Musarò ha chiesto la condanna.

"Questa è stata una vicenda tremenda per la famiglia, per gli agenti penintenziari, per lo Stato, e anche per l'Arma che è parte civile", ha aggiunto Anselmo. "Da queste quaranta udienze, da questa inchiesta, è emerso - ha detto ancora l'avvocato Anselmo - che esistono tanti parti sane nell'Arma dei carabinieri".  "Questo processo non è solo fatto di articoli, eccezioni, è fatto di vicende umane. C'e' anche chi ha avuto il coraggio di parlare", ha detto il legale.

"L'avvocatura di Stato riconosce la gravità assoluta di delitti commessi dagli imputati. Fatti che hanno impedito l'accertamento della verità", ha affermato Ilaria Cucchi in un post su Facebook al termine dell'udienza. "Sentirlo dire mi solleva, quasi mi commuove. L'Arma ha subito un danno grave, dice. Un danno grave che deve essere risarcito. Non posso - sottolinea - non essere d'accordo. Non siamo soli".
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Depistaggi sul caso Cucchi: chiesti 2 milioni di risarcimento

RomaToday è in caricamento