rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Laziali 'prigionieri a Varsavia': i genitori chiedono un incontro a Letta

Il Ministro Consigliere dell'Ambasciata polacca in Italia: "Non abbiamo date certe sul rilascio dei tifosi". Una delegazione di Fdi nella capitale polacca per avviare una indagine conoscitiva. Angelilli: "Quanto avvenuto è inaccettabile"

Sei giorni. Questo il tempo trascorso dal fermo operato a Varsavia dalla polizia nei confronti di 149 tifosi della Lazio giunti nella capitale polacca lo scorso 28 novembre per assistere al match di Europa League tra il Legia e la formazione di patron Lotito. Una vicenda complicata che ha visto la 'liberazione' di buona parte dei supportes biancocelesti con 22 tifosi ancora 'prigionieri' in Polonia. Una situazione di preoccupazione soprattutto per i parenti dei fermati che hanno chiesto un incontro al presidente del consiglio dei ministri Enrico Letta.

PORTAVOCE DEI GENITORI - Tante le voci di scontento provenienti dalla Capitale con il portavoce dei genitori dei ragazzi detenuti a Varsavia Alessandro Coresi che chiede "un incontro ufficiale con il presidente del Consiglio Enrico Letta, che domani (5 dicembre ndr) sarà qui a Varsavia per il Vertice intergovernativo con il primo ministro Donald Tusk. Da giorni siamo in Polonia per seguire personalmente cosa sta succedendo ai nostri ragazzi. Vogliamo illustrare al nostro premier la gravissima situazione venutasi a creare dopo gli arresti del 28 novembre e chiedere al Governo un intervento ufficiale netto e risolutivo per riportare a casa immediatamente i nostri figli ingiustamente detenuti in Polonia”.

MINISTRO UNOLT - Un caso internazione che ha trovato il commento di Wojciech Unolt, Ministro Consigliere dell'Ambasciata polacca in Italia, intervenuto a Radio Roma Capitale nella trasmissione condotta da Paolo Cento, per dare la sua versione sui fatti di Varsavia. "Sui tempi di rilascio dei tifosi della Lazio ancora in carcere a Varsavia non ho notizie precise, mi auguro avvenga presto". "Dopo i fatti della settimana scorsa, tutte le persone fermate sono state sottoposte a regolare proceduta giudiziaria in rito abbreviato, in una sola giornata più di 130 persone. Tutti sono stati assistiti da avvocati di ufficio e da un interprete personale".

TESTIMONI OCULARI - Il diplomatico polacco nella Capitale ha poi sottolineato: "So che alcuni testimoni oculari, anche nella vostra emittente, hanno raccontato di offese o di trattamenti ingiusti. Ovviamente da Roma non posso esprimermi sui fatti, ma abbiamo a che fare con due verità contrastanti, quella dei tifosi e quella della polizia polacca. Posso in ogni caso confermare che la polizia ha effettuato gli arresti secondo le procedure del nostro paese". "Voglio ricordare - ha proseguito Wojciech Unolt - che quasi tutti i tifosi sono stati rilasciati netro le prime 48 ore. Agli altri, ancora in carcere, è stato contestato il reato di aggressione a pubblico ufficiale. So che alcuni hanno già ricevuto la condanna di primo grado, altri sono in attesa. Voglio infine confermare che si sta lavorando per la carcerazione in tempi rapidi, ovviamente in conformità con l'ordinamento giuridico polacco".

FRATELLI D'ITALIA IN POLONIA - Nel frattempo una delegazione di Fratelli d'Italia, composta dagli europarlamentari Marco Scurria e Carlo Fidanza, è dal 3 dicembre a Varsavia per avviare una indagine conoscitiva su quanto accaduto lo scorso 28 novembre a 149 italiani arrestati prima dell'incontro di calcio tra Legia e Lazio. "Nel corso della missione - si legge in una nota - è prevista la visita dei luoghi di detenzione dei tifosi italiani. L'obiettivo è quello conoscere le tappe e le motivazioni di quella che è stata definita una retata preventiva".

EURODEPUTATI - Nel fratemmpo, a Bruxelles si è tenuta un'iniziativa promossa dalla Vicepresidente dell'Europarlamento Roberta Angelilli e da una delegazione di ragazzi di Roma e del Lazio. "Rispetto per i diritti dei cittadini italiani", "Subito a casa i cittadini italiani fermati a Varsavia", sono alcuni dei cartelli esposti nel corso della protesta svoltasi davanti la Sede del Parlamento Europeo del Belgio per chiedere alle Istituzioni continentali di prendere una posizione forte in merito alla vicenda dei tifosi italiani fermati a Varsavia prima dell' incontro di calcio Legia - Lazio. "Quanto avvenuto in Polonia è inaccettabile. Dalle testimonianze - le parole di Roberta Angelilli - dei nostri connazionali che erano a Varsavia emergono particolari inquietanti, su cui le Istituzioni europee hanno il dovere di fare chiarezza e di pretendere spiegazioni da parte delle autorità polacche. E'   evidente che ci sono state delle gravi violazioni dei diritti fondamentali e per questo sto continuando a raccogliere segnalazioni da parte dei cittadini per presentare un dossier al Parlamento europeo".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Laziali 'prigionieri a Varsavia': i genitori chiedono un incontro a Letta

RomaToday è in caricamento