La finta raccolta rifiuti in bar e ristoranti: interdetti tre dirigenti di Multiservizi e Ama. Ecco le accuse
Le indagini, condotte dall'ottobre 2019 al dicembre 2020, hanno approfondito le "gravi criticità connesse con l'introduzione del nuovo sistema di raccolta con rilevamento elettronico", spiegano gli inquirenti
Tre dirigenti di Ama e di Roma Multiservizi sono stati interdetti dalla Pubblica Amministrazione (due) e dall'esercizio "di un pubblico ufficio o servizio" (l'altro) perché accusati, a vario titolo, di "frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture". È questo quanto emerso da una attività di indagine coordinata dalla Procura di Roma, con i carabinieri del Comando Provinciale di Roma della Sezione di Polizia Giudiziaria che hanno dato esecuzione all'ordinanza che applica le "misure cautelari personali interdittive" nei confronti dei tre dirigenti.
Le indagini dei carabinieri e della Procura
Le indagini, condotte dall'ottobre 2019 al dicembre 2020, hanno approfondito quanto inizialmente emerso da alcune notizie riportate da diversi organi di stampa in merito alle gravi criticità in merito l'introduzione del nuovo sistema di raccolta con rilevamento elettronico dei rifiuti che Ama aveva esternalizzato nell'ottobre 2018 ad operatori qualificati.
Il sistema di raccolta differenziata presentato dalla sindaca Virginia Raggi
Gli accertamenti svolti hanno permesso di acclarare che "a fronte dei disservizi subiti dai titolari delle attività commerciali, i quali avevano peraltro effettuato numerose segnalazioni lamentando la mancata raccolta dei rifiuti, la Roma Multiservizi - capogruppo del raggruppamento temporaneo di imprese aggiudicatario dell'appalto - al fine di ottenere la remunerazione prevista dal contratto, attestava la risoluzione delle problematiche lamentate, di fatto però parzialmente risolte", si legge dalle indagini di carabinieri e Procura di Roma. Nel corso degli accertamenti, inoltre, sono stati appurati anche diversi profili di inadempimenti contrattuali.
I provvedimenti contro i dirigenti di Ama e di Roma Multiservizi
Stando a quanto emerso dalle indagini dell'Arma e dalle risultanze della Procura, sono state così notificate le misure interdittive del "divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione" nei confronti di due dirigenti della Roma Multiservizi S.p.A, che si era appunto aggiudicata l'appalto bandito da Ama per la gestione del servizio di raccolta differenziata dedicato alle utenze non domestiche in alcuni municipi di Roma.
Contestualmente è stata data esecuzione alla "misura interdittiva della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio o servizio", nei confronti di un dirigente dell'Ama perché "responsabile del procedimento", nell'ambito del predetto appalto. I tre sono ritenuti responsabili a vario titolo di "frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture".
I bidoncini con il microchip, il lancio dell'iniziativa nel 2018
Quella dei bidoncini con il microchip è stata una delle iniziative proposte del Movimento 5 Stelle e di Ama in questi anni. Il modello di raccolta che già tre anni fa vedeva coinvolte 85mile utenze per un bando da 131 milioni di euro aggiudicato a quattro operatori (tra cui appunto la Roma Multiservizi) che si sono divisi 16 lotti (ognuno corrispondente a un municipio tranne per il I dove i lotti sono due) per un servizio che - stando alle intenzioni - avrebbe dovuto comprendere la raccolta porta a porta, il trattamento e il conferimento di rifiuti organici, multi materiale leggero, cassette in plastica, vetro, carta, cartone e residuo non differenziabile provenienti da oltre 37mila attività di ristoro e da circa 48mila utenze non domestiche su strada.
A spiegarla nel dettaglio, fu l'allora presidente e amministratore delegato di Ama Lorenzo Bagnacani: "Il sistema prevede che il prestatore d'opera sia pagato in base al quantitativo di rifiuti raccolti e non in base alle utenze servite. Noi invece abbiamo stabilito che siano pagati in base alla singola utenza in cui è avvenuta la raccolta. Noi diamo un servizio su misura a tutti gli utenti, poco importa se un negozio è da 1000 mq o 10 mq perchè tutti hanno diritto a servizio di qualità".
L'obiettivo, oltre ai numeri, era il decoro delle strade come sottolineò anche la sinadaca Virginia Raggi presentando l'iniziativa: "A Roma le cose si possono fare bene, è la nostra sfida, ora anche i negozianti faranno la loro parte. E chi farà meglio verrà premiato e incentivato. Sono loro i primi a potersi prendere cura del territorio e noi dobbiamo aiutarli. Oggi c'è molto indifferenza". I negozianti la loro parte l'hanno fatto o avrebbero voluto farla. A quanto pare però non l'hanno fatta Multiservizi e Ama, stando alle indagini di carabinieri e Procura.