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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, Tar sui ricorsi: "Verifiche su Colfelice". Clini: "Già effettuate"

Il Tar si pronuncia sui rifiuti con due ordinanze. Sugli impianti di Tmb del Lazio "necessari ulteriori verifiche", in particolare su Colfelice. Sull'esproprio di Monti dell'Ortaccio decisione rinviata

Il Tar prende tempo e il ministro Clini punta i piedi. La questioni rifiuti va avanti e la battaglia questa volta è tra il ministro dell'Ambiente e il Tribunale. I giudici infatti sono intervenuti con due ordinanze. La prima richiede la verifica delle capacità degli impianti laziali che, secondo il decreto del dicastero, dovrebbero accogliere i rifiuti trattati della Capitale. La seconda prevede lo stop momentaneo all'annessione di Monti dell'Ortaccio ai terreni di proprietà del Comune.

Per quanto riguarda il primo provvedimento l'impianto sotto i riflettori è quello ciociaro di Colfelice. A presentare il ricorso i sindaci della zona, contrari al trasferimento dell'immondizia nel sito. Così come d'atronde hanno fatto gli amministratori degli altri impianti citati nel decreto. Ora il Tar vuole vederci chiaro e ha richiesto appunto ulteriori accertamenti chiedendo al ministro una relazione entro venti giorni. Ma i carabinieri del Noe avevano già accertato tutto, ribadisce il ministro. Per quale motivo "accertare ciò che è già stato accertato"?

"Un analogo ricorso - spiega Clini - è già stato presentato al Tar, a questo è seguita una decisione di secondo grado del Consiglio di Stato che ha sancito la perfetta legalità del piano del ministero per il pieno utilizzo degli impianti di Tmb nel Lazio". E la spada di Damocle della Commissione Europea continua ad allarmare. "La decisione del Tar potrebbe rafforzare le ragioni della Commissione Europea che ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia per la gestione dei rifiuti del Lazio" continua Clini.

Poi c'è il capitolo Monti dell’Ortaccio, ancora più che aperto. Il Comune, grazie all’iniziativa del presidente del XV Municipio Gianni Paris, ha infatti annesso venti ettari di terreno di quell'area dove da mesi pende il fantasma del post Malagrotta al proprio patrimonio. La Colari del patron Cerroni ha però risposto con la presentazione di un ricorso. Il Tar per ora ha sospeso il provvedimento del Comune rinviando ogni decisione al 16 aprile.

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