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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Riciclaggio di auto di lusso dall'Italia all'estero: arresti e denunce tra il Lazio e il Veneto

Si chiama operazione 'Maggiolino'. Le auto prese in leasing o a noleggio venivano vendute dai titolari che poi ne denunciavano il furto

Arresti e denunce tra il Lazio e il Veneto per la scoperta di un giro di riciclaggio internazionale di autovetture di lusso che dall’Italia venivano rivendute in Algeria, Marocco e Mauritania.  I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Eur, al termine di un’articolata attività investigativa  e coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Dott.ssa Nadia Plastina, stanno dando esecuzione a 8 misure cautelari e 13 decreti di perquisizione nei confronti di altrettanti indagati. Al momento i provvedimenti notificati sono 5 (2 in carcere, 1 agli arresti domiciliari e 2 di sottoposizione all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria), gli altri 3 destinatari delle misure sono attivamente ricercati.

Si chiama operazione ‘Maggiolino’. L'indagine, avviata nell’ottobre 2012, ha consentito di acclarare responsabilità penali a carico di 22 soggetti, italiani e stranieri, i quali, con ruoli differenti, hanno partecipato alle diverse fasi delle operazioni di riciclaggio delle autovetture mediante l’esportazione delle stesse con modalità tali da ostacolarne l’identificazione ed impedirne il rintraccio. 

Le autovetture, “ordinate” all’organizzazione da ignoti acquirenti esteri, venivano individuate in Italia e acquisite da detentori compiacenti, quasi sempre titolari di contratti di leasing o noleggio. Questi le vendevano all’organizzazione dietro un corrispettivo in denaro notevolmente inferiore al valore di mercato e in seguito, dopo aver avuto conferma dell’avvenuta esportazione e quindi della “messa in sicurezza” del veicolo, ne denunciavano falsamente il furto alle forze dell’ordine, con grave danno per le società di leasing o noleggio proprietarie delle vetture e per gli istituti assicurativi tenuti al conseguente indennizzo. 

Le autovetture acquisite, fornite di falsa documentazione attestante la legittima detenzione delle stesse in capo ai vari autisti di volta in volta individuati, raggiungevano così il nord Italia ed espatriavano in Francia, proseguendo verso la Spagna e terminando il proprio viaggio in paesi extra-Schengen, ove non sarebbero state più tracciabili. 

Tra le auto illecitamente esportate, tutte nuovissime e di notevole valore, figurano Porsche, Audi, Mercedes, Volkswagen, BMW e Range Rover, acquisite in Italia dall’organizzazione a circa 1/5 del loro valore e rivendute all’estero a prezzi competitivi. Il volume d’affari accertato dell’intero gruppo criminale ammonterebbe a circa 500.000 euro.

Gli elementi sono stati raccolti grazie ai numerosi servizi di osservazione e pedinamento, nonché attraverso mirata attività di intercettazione telefonica di utenze italiane ed internazionali. 

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