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Cronaca Prati / Piazza Giuseppe Mazzini

Truffò anche una squadra di calcio: latitante scovato a Prati, deve scontare 12 anni di carcere

Il 59enne è stato scovato dagli agenti di polizia. Era ricercato da due anni. Abitava in un appartamento di piazza Mazzini

Ricercato da due anni si era rifugiato a Roma. A mettere fine alla latitanza di un calabrese di 59 anni, pregiudicato per reati contro il patrimonio e tributari, gli agenti della Squadra Mobile capitolina. Il suo periodo di latitanza è terminato a Prati, dopo servizi di appostamento durati diversi giorni; le sue tracce, infatti, erano state individuate in più zone, con particolare attenzione a piazza Mazzini.

TROVATO A PRATI - Quando è stato visto e riconosciuto per strada, dopo un servizio di osservazione che si protraeva già dalle prime ore della mattinata, verso le ore 17 è stato bloccato; rintracciato pure il suo rifugio, un’abitazione, praticamente vuota ed usata solo per dormire, sempre situata nel quartiere Prati. Era ricercato dall’Autorità Giudiziaria di Pavia e di Milano

ORDINE DI CARCERAZIONE - Nei suoi confronti era stato emesso un ordine di carcerazione che riguarda diversi reati cumulati in un unico provvedimento restrittivo di pene concorrenti emesso dall’Ufficio Esecuzioni della Procura della Repubblica di Pavia nel 2015: bancarotta fraudolenta; associazione a delinquere finalizzata alla truffa; ricorso abusivo al credito; esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose; insolvenza fraudolenta e furto aggravato.
 
DA REGGIO A PAVIA - Gli erano state anche comminate le pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattare con la Pubblica Amministrazione. Dopo aver lasciato Reggio Calabria nel 2006, si rinvengono le sue tracce a  Parma e poi a Milano e Pavia, dove aveva iniziato a commettere i reati sopradetti.

TRUFFA ALLA SQUADRA DI CALCIO - Era specializzato nelle truffe: come quella fatta nel 2008 quando, in qualità di accompagnatore di una Squadra di Calcio ligure di serie D, ospitata in un albergo in provincia di Cuneo con vitto e alloggio completo per 2 giorni, per un totale di 16 giocatori e 2 accompagnatori, emetteva per il saldo un assegno di 1.100 euro, rivelatosi poi protestato.

DOCUMENTI FALSI - L’arrestato è stato, inoltre, denunciato per possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, poiché aveva con sé un documento di riconoscimento falso, nello specifico una carta d’identità rilasciata dal Comune di Tivoli sulla quale all’effigie del suo volto corrispondeva un altro nominativo. Dovrà scontare 12 anni di carcere.
 
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