rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Riano

Riano, come si è arrivati al maxi sequesto di 117 case

"Ho visto gente che all'arrivo della forestale buttava il fieno nelle stanze per farle passare per stalle", dovevano essere borghetti agricoli e sono diventate delle ville di lusso. Ecco la storia delle 117 case sotto sequestro a Riano

Non è più avvenuto lo sfratto forzato previsto per il 9 gennaio. I proprietari delle 117 case site tra la via Flaminia e la Tiberina, poste sotto sequestro dal tribunale di Tivoli, sono rimasti nelle loro abitazioni ma il rischio c'è ancora e le indagini proseguono a suon di avvisi di garanzia.

Per i residenti c'è un po' di tempo, il gip prima di decidere ancora dovrà esaminare tutte le richieste di proroga dell'ordinanza e questo avverrà in una serie di udienze a partire dal 30 gennaio. Tirano dunque il fiato le famiglie coinvolte in quella che è stata una delle più clamorose operazioni contro l'abusivismo edilizio degli ultimi tempi.

Ma di abusivismo forse si è parlato un po' a sproposito in questa vicenda in cui tutti i protagonisti, dal comune di Riano a chi ha acquistato l'abitazione, ai notai coinvolti passando per le banche che hanno concesso i mutui e soprattutto i costruttori, sembrano avere una buona dose di responsabilità. "Dalla vicenda ci hanno guadagnato un po' tutti", ci dice un residente della zona, "nel  '99 il comune ha sbloccato il piano regolatore e concesso ai coltivatori diretti che avessero almeno 2 ettari di terreno di poter costruire sui loro terreni per lo 0,03%mc di un ettaro. Nelle aree sarebbero dovuti nascere dei borghetti agricoli che in quanto tali dovevano possedere alcuni requisiti, seguire dei parametri, che invece, ed è qui il problema, non sono stati rispettati".

Da agglomerati di case che avessero il terreno circostante coltivato e non prevedessero al loro interno opere di urbanizzazione si è proceduto ad una vera e propria lottizzazione che ha visto nascere delle villette di lusso, "strade, aiuole, giardini privati e piscine sono sorte come funghi", ci dice F., "il comune non ha sbagliato a dare le concessioni edilizie ma a non controllare lo sviluppo dei lavori. I progetti presentati dei costruttori erano infatti inappuntabili sulla carta. Nella realtà sono stati completamente stravolti".

Il problema per i residenti è che questo è probabilmente avvenuto dopo l'atto definitivo di acquisto e quindi parecchie persone che hanno acquistato gli immobili possono essere state tratte in inganno, "In realtà chiunque poteva benissimo sapere di cosa si stava trattando, gli stessi notai che hanno dato il via libera avrebbero potuto fermare tutto", ci dice F. ma evidentemente questo non conveniva a nessuno. Neanche agli acquirenti che forse a quel tempo non sapevano ma ora questa operazione (il corpo forestale è intervenuto il 10 dicembre) probabilmente se l'aspettavano, "ho visto gente che all'arrivo della forestale buttava il fieno nelle stanze per farle passare per stalle", dice F.

Vittime e carnefici dunque si confondono in questa storia in cui non sembrano esserci veri innocenti, l'unico forse è  la persona che ha segnalato per la prima volta nel 2004 il problema dei borghetti agricoli intorno a Riano e ha dato vita alle indagini e che, triste gioco della sorte, è deceduto proprio il giorno prima dell'intervento della forestale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riano, come si è arrivati al maxi sequesto di 117 case

RomaToday è in caricamento