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Cronaca

Revisioni false per far circolare furgoni non a norma: rinviati a giudizio due titolari di officine

I due sono accusati di "truffa e falso in atto pubblico commesso da privati"

Revisioni false, eseguite su furgoni che non avevano i minimi requisiti di sicurezza per poter circolare. È con questa accusa che ieri mattina sono stati rinviati a giudizio due italiani di 55 e 58 anni, titolari di due officine.

I fatti risalgono al 2013. Due agenti del II Gruppo Parioli della Polizia Locale, durante alcuni accertamenti amministrativi in viale Regina Margherita, hanno sanzionato un furgone per il parabrezza anteriore lesionato, gli specchietti laterali e i due gruppi ottici posteriori rotti ed indicatori di direzione non funzionanti.

Dalla targa risultava un verbale elevato la settimana precendente per lo stesso motivo, poco prima la data della revisione, superata senza problemi.

Da qui, ulteriori accertamenti hanno dimostrato che i danni riscontrati prima e dopo la revisione fossero identici. Il parabrezza non era stato sostituito e l'autocarro non avrebbe potuto superare i controlli.

Le indagini hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati i titolari di due officine, che in concorso tra loro avevano "permesso che il furgone fosse autorizzato a circolare senza aver svolto alcuna verifica", rende noto la Polizia Locale. Sono accusati di truffa e falso in atto pubblico commesso da privati, con l'aggravante di essere esercenti un servizio di pubblica necessità. Ai responsabili è stata revocato il servizio di revisione dei veicoli.

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