Restauro Colosseo: respinto il ricorso di Codacons al Tar
Per i giudici amministrativi l'interesse fatto valere dal Codacons "non è riconducibile ad esigenze ambientalistiche. Alemanno: “Grande vittoria, ora il Mibac dia il via libera ai cantieri”
Il Tar si è pronunciato sul ricorso presentato dal Codacons con cui l'associazione contestava il contratto di sponsorizzazione con il Gruppo Tod's di Diego Della Valle per il restauro del Colosseo, dichiarandolo inammissibile.
IL RICORSO - Con il ricorso, il Codacons chiedeva ai giudici di pronunciarsi sulla legittimità di una operazione da 25 milioni di euro, a suo dire, affidata non rispettando le disposizioni contenute nel Codice degli appalti per una sponsorizzazione che "rappresenta un illegittimo sconfinamento nell'esercizio dei propri poteri da parte del Commissario delegato che ha consegnato le chiavi del monumento al gruppo Tod's, alterando la libera concorrenza tra operatori del settore, a danno di un patrimonio dell'umanità".
LE MOTIVAZIONI - Per il Tar, però, il Codacons non è legittimato a contestare il contratto di sponsorizzazione, in quanto la legittimazione a ricorrere da parte delle associazioni dei consumatori iscritte nell'apposito elenco ministeriale non è "generalizzata" ma sussiste "ove i provvedimenti che si impugnano abbiano effettivamente leso un'interesse collettivo dei consumatori e degli utentì". In altri termini, per i giudici amministrativi l'interesse fatto valere dal Codacons "non è riconducibile ad esigenze ambientalistiche, ma all'affermata illegittimità della procedura di affidamento ed al riveniente pregiudizio per le finanze pubbliche riveniente dall'affermata esiguità delle utilità economiche delle quali l'impresa sponsorizzatrice si è fatta carico"; da ciò, l'inammissibilità della richiesta azionata con il ricorso.
L'AMMINISTRAZIONE - Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, quella di oggi è una grande vittoria, di Roma e della cultura. E la soddisfazione trapela anche dal ministero dei beni culturali, sia da parte del ministro Ornaghi, sia del sottosegretario Roberto Cecchi, all'epoca commissario per l'archeologia di Roma e Lazio e tra i firmatari dell'accordo con Tod's. "Finalmente il Tar ha chiuso la lunga vicenda del ricorso contro il restauro del Colosseo- commenta il primo cittadino della capitale - E' una grande vittoria di Roma e della cultura. Adesso il Mibac dia al più presto il via libera ai cantieri in maniera tale che il più famoso monumento del mondo possa essere riportato al suo pieno splendore non solo per i romani ma in quanto patrimonio di tutta l'umanità".