rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Restauro Colosseo, il Codacons: "Dubbi sulla regolarità del contratto di sponsorizzazione"

L'associazione in difesa dei consumatori è stata sentita dal Consiglio di Stato: "Prolungati i termini: dalla durata dei lavori a 15 anni". Abuso, turbativa d'asta e corruzione, i reati ipotizzati dal Codacons

Continua la battaglia del Codacons contro l'affidamento dei lavori di restauro alla Tod's dell'imprenditore Della Valle. Dopo l'udienza al Consiglio di Stato di ieri, si attende la sentenza. L'associazione che lavora in difesa dei consumatori ha chiesto l'annullamento della sponsorizzazione dei lavori di restauro. Per il Codacons sussisterebbero “pesanti dubbi circa la regolarità del contratto di sponsorizzazione”.

Abuso, turbativa d'asta e corruzione. Sono questi i motivi per cui il Codacons ha presentato “un'istanza di trasmissione degli atti in Procura, affinché la magistratura indaghi al fine di accertare la sussistenza di eventuali reati nel contratto di sponsorizzazione”.
I motivi sono contenuti nell'art. 7 del bando di sponsorizzazione del 4 agosto dove è specificata la durata dei 'diritti d'uso'. In altre parole, il vincitore del bando, in cambio dei finanziamenti per il restauro, avrebbe potuto usufruire del marchio del Colosseo solamente per la durata dei cantieri senza possibilità di proroghe.

Per il Codacons però in un documento del 30 dicembre 2010, nelle mani dell'associazione, il gruppo Tod's avrebbe chiesto di prolungare questi termini. Oltre al periodo dei lavori di restauro, anche il biennio successivo più ulteriori 15 anni. “Chi è intervenuto tra il 30 dicembre 2010 e il 21 gennaio 2011 ad inserire nel contratto di sponsorizzazione l'associazione 'Amici del Colosseo' facendo lievitare gli anni di uso esclusivo dei diritti sul monumento ed enormemente il valore del contratto?", chiede il Codacons che rileva come questo "aumenti di almeno 10 volte il valore del contratto e della concessione a vantaggio esclusivo del privato".

In particolare, per l'associazione, questa modifica avrebbe alterato la 'gara' per accaparrarsi la sponsorizzazione dei lavori. "Con le note n. 268 e 269 del 10.01.2011 l'amministrazione pubblica ribadiva ai concorrenti Ryanair e Fimit i limiti fissati dall'art. 7 del bando” spiega il Codacons. Limiti di tempo “entro i quali lo sponsor potrà utilizzare, per l'attività promozionale del marchio e dell'attività aziendale, il monumento e l'area di cantiere degli interventi”. Il Codacons non esclude che le altre società, di fronte a questo prolungamento dei tempi, avrebbero potuto proporre più dei 25 milioni di euro stanziati da Della Valle.

Immediata la replica dell'avvocato dello Stato, Fabrizio Fedeli, secondo cui il contratto relativo alla sponsorizzazione dei restauri del Colosseo ''esplicita solo la possibile durata effettiva dei lavori basandosi su una previsione del ministero dei Beni Culturali''. Per l'avvocato se la proposta di sponsorizzazione indicava un termine relativo al periodo di esecuzione dei lavori e al biennio successivo al loro completamento, il contratto esplicita i 15 anni come possibile data dei lavori.  Bisogna tenere conto “anche della complessità dell'opera e del fatto che lo sponsor deve poter certificare la bontà dei lavori anche dopo il termine dei lavori stessi''. Per l'avvocato, il Codacons, “ha voluto fare un po' di clamore e questo fa parte di una legittima strategia''.  
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Restauro Colosseo, il Codacons: "Dubbi sulla regolarità del contratto di sponsorizzazione"

RomaToday è in caricamento