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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

No Monti Day: tensioni per il 'corteo selvaggio' e soddisfazione delle parti

Commenti e qualche polemica il giorno dopo l'invasione di 150mila persone nella Capitale contro le politiche del Governo

L'incubo dei black bloc è stato scongiurato, ma blitz contro le banche e blocchi del traffico, con conseguenti momenti di tensione, non sono mancati. Il No Monti day a cui, secondo gli organizzatori, hanno partecipato 150 mila persone, confluite a Roma da tutta Italia per dire "no al massacro sociale del governo Monti" è stata una manifestazione senza scontri in cui i pochi giovani vestiti di nero e incappucciati non sono riusciti a fare proseliti. Il corteo aveva destato da giorni preoccupazioni per il rischio di infiltrazioni di black bloc, come era successo il 15 ottobre del 2011, quando la Capitale fu messa a ferro e fuoco da una vera e propria guerriglia urbana. Ma solo il 'corteo selvaggio' staccatosi dal principale ha creato qualche problema, bloccando per qualche ora il traffico sulla tangenziale.

CORTEO - Studenti e centri sociali sono partiti dall'università La Sapienza per poi confluire a piazza della Repubblica nel corteo principale con destinazione piazza San Giovanni, quello di sindacati di base, movimenti della sinistra alternativa e altre realtà antagoniste come i No Tav. Lo striscione dei ragazzi recitava: "piazze invase contro la trojka. E' l'Europa che ce lo chiede", con l'immagine di manifestanti portoghesi, spagnoli e greci. Durante il percorso, dove la Questura aveva disposto la rimozione dei cassonetti e il divieto di sosta per le auto, un gruppo di giovani incappucciati e vestiti di nero ha messo a segno blitz contro alcune banche con lanci di uova, bottiglie, petardi, vernice e fumogeni, oltre a scritte con lo spray. Fuori da una banca, in via Merulana, hanno anche disegnato con lo 'stencil' il simbolo dei black bloc. E poi calci alle vetrine di alcuni negozi e lanci di petardi che hanno incendiato un cassonetto.

No Monti Day 27.10.2012



CORTEO SELVAGGIO - Giunto a piazza San Giovanni, lo spezzone dei manifestanti formato da studenti e centri sociali, oltre un migliaio di persone, ha proseguito con un 'corteo selvaggio' fino a raggiungere la tangenziale e la bretella della A/24, bloccando il traffico e lanciando petardi e sassi sulla corsia opposta, chiusa alle auto. Un piccolo gruppo ha lanciato petardi e bottiglie anche contro un cordone della polizia, ma è stato subito disperso e il 'corteo selvaggio' si è concluso poco dopo. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il prefetto Giuseppe Pecoraro hanno tirato un respiro di sollievo, lodando la gestione dell'ordine pubblico da parte della Questura e di tutte le forze dell'ordine. Il 'No Monti day' propriamente detto, il corteo che ha raggiunto piazza San Giovanni senza deviazioni rispetto a quanto concordato ha invece espresso una rabbia 'pacifica' contro il governo Monti.

PIAZZA SAN GIOVANNI - In piazza al grido di 'Cacciamolo via!', hanno sfilato cittadini, lavoratori, sindacati, politici, movimenti, associazioni ma anche disabili e terremotati dell'Emilia. Con loro anche l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti che ha puntato il dito contro una "politica italiana non autonoma" e il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, secondo cui il vero nodo della crisi è "la ricchezza mal distribuita e la finanza che in questo fa la parte del leone". Tante bandiere rosse, striscioni e ironia per dire no all'esecutivo dei professori: da un'enorme piovra che con i suoi tentacoli manovra i suoi burattini Obama, Merkel, Sarkozy, Monti e Draghi a un manichino vestito da pirata con un'ascia in mano e la scritta 'governo Monti lo tagliamo?', dalle magliette nere con la frase 'Monti illuminaci, datti fuoco' alle sagome in cartone per ricordare i 174 morti a Taranto per tumore fino agli adesivi 'non siamo schizzinosi, voi fate veramente schifo' che rispondono al 'choosy' del ministro Fornero.

No Monti Day 2



DISAGI - Tangenziale est in tilt, strade chiuse al traffico, linee bus deviate e negozi con saracinesche abbassate per paura di incorrere nella furia dei black bloc. Il passaggio del 'No Monty Day' nella capitale ha creato non pochi disagi alla città e ai romani. La fuga da piazza San Giovanni del 'corteo selvaggio' di studenti e centri sociali ha messo a dura prova il trasporto pubblico già sofferente a causa delle quasi quaranta linee bus deviate o limitate e dei cancelli chiusi delle due stazioni della metro A Manzoni e San Giovanni. E la tangenziale est, occupata dai manifestanti, ha creato, anche se per poco, code e rallentamenti al traffico. I vigili urbani, per ragioni di sicurezza, hanno infatti chiuso il tratto che va dalla A24 a Passamonti in direzione Olimpica e da scalo San Lorenzo in direzione San Giovanni. Tanti romani, comunque, sapendo del corteo, avevano preferito non avventurasi in auto nelle zone più a rischio, lasciando per gran parte del pomeriggio le vie del centro libere dalle auto. Ma a preoccupare di più è stato lo spettro del 15 ottobre scorso. La paura di rivedere per le strade di Roma la 'guerriglia urbana' dei black bloc. Per questo in via Merulana e dintorni negozi chiusi e saracinesche abbassate. "Meglio non rischiare - ha commentato un pizzaiolo mentre chiudeva il suo locale prima del passaggio del corteo - i black bloc sono pericolosi e non vorrei ritrovarmi la pizzeria distrutta". "Ho lavorato solo mezza giornata - ha spiegato il proprietario dello storico panificio Panella in via Merulana - non sono il solo ad aver preso questa decisione, siamo in tanti, quasi tutti".

RISARCIMENTO COMMERCIANTI - L'anno scorso diversi negozi sono stati danneggiati, dal fioraio alla profumeria più avanti. Hanno avuto vetri rotti e saracinesche spaccate". Sul piede di guerra la Confcommercio di Roma pronta a chiedere un 'risarcimento a beneficio di tutte quelle attivita' che, per timore di subire danni, sono state costrette a chiudere: "Anche oggi - ha detto il presidente Giuseppe Roscioli - Roma si trova a vivere una giornata completamente condizionata da cortei e manifestazioni, con negozianti costretti addirittura ad abbassare le proprie saracinesche per paura di incidenti". Almeno lo spettro dell'ottobre di un anno fa, quando piazza San Giovanni fu trasformata in un campo di battaglia, è stato scongiurato. Lo stesso sindaco di Roma Gianni Alemanno, aveva fatto appello ai manifestanti chiedendo di "avere rispetto della città".

DISABILI - I 50 disabili gravi e gravissimi aderenti al Comitato 16 Novembre Onlus, hanno interrotto ieri sera lo sciopero della fame, dopo una settimana. "Abbiamo preso questa decisione dopo un lungo colloquio con il ministro Fornero - spiega la vicepresidente Mariangela Lamanna -;il ministro ha assicurato il suo impegno per la definizione del Piano per la non autosufficienza". Il 31 ottobre i ministri Balduzzi e Fornero saranno a Cagliari, a casa del segretario nazionale del Comitato 16 Novembre, Salvatore Usala, per definire il piano. "Il ministro Elsa Fornero - spiega Lamanna - non ha quantificato l'impegno finanziario del governo per il Piano per la non autosufficienza, ma ha assicurato che sarà un 'impegno importante'. Siamo estremamente soddisfatti delle intenzioni espresse dai ministri che, per definire i contenuti del Piano, si recheranno a casa di Salvatore Usala, nostro segretario nazionale, malato di sla". "Lo sciopero della fame è sospeso con 'effetto immediato' per i 50 malati del Comitato 16 Novembre Onlus. Ora bisogna vedere se anche i 20 disabili aderenti all'associazione 'Sicilia Risvegli' sospenderanno la loro protesta".

ALEMANNO - Complimenti alla gestione della sicurezza arrivati dal sindaco di Roma Gianni Alemanno: "I miei complimenti al Questore di Roma per l'attenta gestione della situazione che ha evitato gli incidenti più gravi o problemi seri alla nostra città". Sindaco di Roma che ha affermato di "aver collaborato attentamente con la questura rimuovendo tutte le macchine parcheggiate per evitare di creare occasioni ai facinorosi". Tuttavia, "persiste un'atteggiamento aggressivo da parte di qualche gruppetto: c'é stata qualche piccola azione di devastazione e di manomissione ma nulla di paragonabile a quanto accaduto lo scorso anno. Inoltre, gli organizzatori, questa volta, si sono dotati di un servizio d'ordine che ha sicuramente aiutato per un esito positivo". "Tutto questo - ha concluso - fermo restando che questi gruppi violenti continuano a persistere e continuano a trovare coperture nelle frange antagoniste della città e bisogna continuare a tenerli sotto pressione".

PECORARO - Soddisfatto del lavoro fatto anche il prefetto Giuseppe Pecoraro: "Si trattava di una manifestazione insidiosa, dove c'erano da una parte gli intendimenti rassicuranti dei promotori, dall'altra la presenza di gruppuscoli intenzionati ad elevare il livello del dissenso. E' andato tutto per il meglio, grazie alla gestione oculata ed equilibrata del Questore e la professionalità e l'impegno di tutti gli operatori: poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della polizia municipale, ai quali ovviamente va il mio ringraziamento". "Mi dispiace per i disagi che - aggiunge - cittadini romani hanno dovuto subire sulla tangenziale est, seppur limitati grazie all'intervento fermo ma equilibrato delle forze dell' ordine visto che una piccola minoranza dei manifestanti probabilmente cercava lo scontro. Mi auguro per il futuro che gli intendimenti pacifici degli organizzatori - conclude il prefetto - seguano analoghi comportamenti da parte di tutti nel manifestare il proprio dissenso".

NIERI - Positivo il commento del capogruppo di Sel in Regione Lazio Luigi Nieri: "La grande partecipazione al 'No Monti day' dimostra come le politiche dell'attuale Governo abbiano creato un ampio dissenso nel paese, soprattutto a causa dell'assenza di risposte e di proposte sui temi più importanti, ossia il sostegno ai cittadini e alle famiglie, nonché al rilancio dell'occupazione, in un momento di grave crisi economica. Il cambiamento non può che passare per un forte atto di discontinuità rispetto alle politiche montiane. I diritti e il lavoro debbono essere al primo punto nella costruzione del futuro del paese”.

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