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Movida, regolamento ad hoc e discoteche vietate ai minori: intesa tra Questura e locali dell'Eur

Il protocollo d'intesa, giunto alla quarta edizioni, ribadisce anche il divieto di "esternare qualsiasi forma di discriminazione razziale, etnica, nazionale o religiosa o altre manifestazioni di intolleranza"

Regole rigide e più sicurezza. Il mondo della movida dell'Eur ha incontrato la Questura di Roma per firmare e rinnovare il protocollo d'intesa relativo alla sicurezza nei locali. Un documento giunto ormai alla sua quarta edizione dopo l'esordio nel 2017 e che consolida il rapporto tra le forze dell'ordine e i gestori di quattro discoteche (Spazio Novecento, Room26, Exe, San Salvador). 

"Questa firma sottolinea l'importanza del partenariato pubblico-privato e si pone nella logica del raggiungimento del rispetto della legge, anche e soprattutto, tramite una costante e fruttuosa collaborazione tra cittadini e forze dell'ordine", sottolinea la Questura.

Regolamento nelle discoteche dell'Eur

In virtù di questo protocollo i titolari dei locali firmatari dovranno porre una maggiore attenzione per tutto ciò che concerne la sicurezza nelle loro discoteche. Tra i principali oneri, dovranno adottare uno specifico regolamento d'uso visibile a tutti, consentire l'ingresso nei locali ai soli maggiorenni, impiegare personale selezionato e formato alla sicurezza, mantenere costanti contatti con le forze dell'ordine, predisporre un adeguato sistema di videosorveglianza e rendere più visibili le aree circostanti alle rispettive strutture.

In particolare, sarà vietato, "esternare qualsiasi forma di discriminazione razziale, etnica, nazionale o religiosa o altre manifestazioni di intolleranza", ma anche "accedere e trattenersi all'interno in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope". Senza dimenticare i divieti di introdurre droghe e armi. 

Ecco cosa fare e cosa non fare nei locali

Controlli sul personale impiegato

La Questura di Roma, attraverso il Commissariato competente per zona, si impegnerà dal canto suo a visionare gli elenchi del personale impiegato nella sicurezza dei locali (i cosiddetti 'buttafuori'), a organizzare incontri tesi alla formazione degli operatori e a sensibilizzare i gestori dei locali a diffondere un'adeguata campagna mediatica contro l'uso di droghe, alcol e fumo.

La firma di questo documento sottolinea secondo San Vitale "la considerazione che la Polizia di Stato nutre nei confronti dei privati cittadini che esercitano la loro libertà di iniziativa economica, purchè, ovviamente, avvenga nel pieno rispetto della legge". 

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