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Cronaca

Rebibbia: detenuto colpisce agente, ferito alla testa

Dopo quest'ultima aggressione,avvenuta venerdì 28 settembre, la denuncia del segretario generale O.S.A.P.P. Beneduci: "Scadimento delle condizioni di sicurezza"

Nel tardo pomeriggio di venerdì 28 settembre un detenuto egiziano del carcere di Roma Rebibbia ha aggredito un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria con un pugno in pieno viso, causandone la caduta. A denunciarlo è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P.

"L'agente, cadendo, ha sbattuto la testa contro lo spigolo del carrello porta vitto in ferro ed è stato trasportato con urgenza al pronto soccorso dell'Ospedale Sandro Pertini per le cure del caso e per effettuare gli esami diagnostici alla testa e al viso. A suonare l'allarme per chiedere soccorso è stato un detenuto lavorante, stante l'assenza nelle vicinanze di ulteriore personale di Polizia Penitenziaria", fa sapere il sindacato.

Il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci, nel diffondere queste notizie ha aggiunto: "Entrambi gli episodi danno dimostrazione del completo scadimento delle condizioni di sicurezza e di vivibilità lavorativa del maggiore istituto penitenziario della capitale a fronte dell'assoluta libertà di movimento che si continua a concedere ai detenuti anche di notevole pericolosità e della concomitante disorganizzazione del Reparto di Polizia Penitenziaria in cui gli addetti del Corpo sono lasciati spesso da soli nelle sezioni detentive. Fino ad oggi purtroppo non abbiamo ricevuto concreti segnali né dalla politica né dall'amministrazione penitenziaria di una qualche volontà di cambiamento rispetto ad un sistema penitenziario che non funziona e lascia i poliziotti completamente abbandonati a se stessi ad affrontare le quotidiane emergenze di un carcere che non solo non restituisce alla società cittadini pienamente recuperati ma semmai ne amplifica le eventuali attitudini criminali. È indubbio - conclude Beneduci - che non possiamo accontentarci dei soli annunci da parte dei Sottosegretari alla Giustizia e dell'assoluto silenzio del Ministro Bonafede rispetto alla Polizia Penitenziaria a fronte delle botte e degli insulti quotidianamente ricevuti e della  completa assenza persino di quei minimi requisiti che caratterizzano l'organizzazione di un Corpo di Polizia dello Stato quali: dotazioni organiche almeno sufficienti, uniformi e dotazioni di vestiario idonei, mense e caserme per gli alloggiamenti in adeguate condizioni".

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