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Cronaca

Riciclaggio, maxi sequestro da 75 milioni di euro: altri guai per il Re delle slot

Sino ad oggi, l'attività compiuta dalla Procura romana aveva permesso di sottoporre a sequestro beni per un valore complessivo di oltre 112 milioni di euro

Altri guai per Francesco Corallo, 57enne catanese arrestato il 13 dicembre dello scorso anno nelle Antille Olandesi, nella sua villa di Saint Martin. Il così detto "Re delle slot machine" ha subìto un nuovo colpo da parte della Guardia di finanza: su disposizione del Tribunale di Roma, i militari dello Scico (il Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata) delle Fiamme gialle gli hanno sequestrato esercizi commerciali disseminati nella Capitale, a Viterbo e a Treviso per un controvalore da 75 milioni di euro.

I finanzieri del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza (S.C.I.C.O.), in prosecuzione di articolate indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, finalizzato a cautelare i complessi aziendali della stabile organizzazione italiana della società Global Starnet, una delle dodici società concessionarie del gioco, nonché della stabile organizzazione italiana della società olandese Happy Games club, entrambe di proprietà di Francesco Corallo.

Le indagini avevano condotto all’emissione, in data 13 dicembre 2016 (il video dell'arresto), di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Corallo (ed altri), capo promotore di un’associazione a delinquere aggravata dalla transnazionalità, dedita ai reati di peculato, riciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Il video dell'operazione della Guardia di Finanza

E' stato accertato che la concessionaria Global Starnet accumulava enormi debiti nei confronti dello Stato, perpetrando sistematiche violazioni di norme penali, tributarie, contabili, ed omettendo il pagamento dei tributi nel settore del gioco ed il pagamento di imposte auto dichiarate attuando, altresì, una strategia fiscale, mediante una complessa architettura societaria, che fraudolentemente rendeva, in tutto o in parte, inefficace la procedura di riscossione coattiva trasferendo ingenti somme di denaro su conti correnti esteri.

La predetta società, inoltre secondo le indagini, attuava "una sistematica strategia di riciclaggio mediante ripetuti trasferimenti di denaro operando le movimentazioni all’estero e utilizzando i conti di diverse società del Gruppo Corallo, anche offshore". Sino ad oggi, l'attività compiuta dalla Procura romana aveva permesso di sottoporre a sequestro beni per un valore complessivo di oltre 112 milioni di euro e pertanto il presente provvedimento, cautelando un maggior valore di ulteriori 75 milioni di euro, incrementa la massa dei beni e delle utilità vincolati a fini di confisca, in relazione all'enorme profitto illecito perpetrato dal predetta sodalizio criminale. Sono state sottoposte a sequestro anche altre tre società interamente partecipate dalla concessionaria.

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