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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sapienza: No alla rassegna di cinema gay, è polemica

Dopo la decisione del Rettore di non concedere l'autorizzazione per la rassegna di cinema gay nella città universitaria è scoppiata la polemica. Per molti, dietro questa scelta c'è la paura di attacchi "omofobi" ma Frati smentisce

E' polemica a Roma dopo lo stop dell' università La Sapienza alla rassegna di cinema gay e transgender "Queer in Action" che doveva svolgersi da domani, e per tutto il mese di giugno, negli spazi esterni della città universitaria.

Secondo gli organizzatori, il rettore Luigi Frati avrebbe preso questa decisione "perchè - hanno detto - prendendo a pretesto una scaramuccia fra ubriachi avvenuta poche sere fa durante una delle feste organizzate dagli studenti oggi, ha sospeso l'autorizzazione a questa rassegna, ufficialmente per motivi di sicurezza e per il timore di aggressioni omofobe all'interno dell'università".

Diverso il parere del Rettore Frati: "Se vado a casa di qualcuno chiedo il permesso. Io non ho mai autorizzato questa manifestazione, non ho cambiato idea. Oltretutto è un'associazione non universitaria e mi pongono un problema: aprire l'ateneo anche agli estranei, ma per fare ciò il Senato Accademico si deve esprimere. Visto che è una rassegna cinematografica chiedano la Casa del Cinema".

Anche per le organizzazioni della comunità gay, però, dietro il "No" ci sarebbe il timore di attacchi omofobi. "Ci lascia allibiti la motivazione della cancellazione della rassegna e cioé del timore di possibili attacchi omofobi da parte di gruppi dell'estrema destra capitolina -ha dichiarato la presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, Rossana Praitano.

"Ho contattato personalmente Luigi Frati il quale mi ha confermato di essere stato messo in guarda dalla Digos dall' autorizzare l'iniziativa, per altro già finanziata dalla Provincia di Roma, data la contrarietà dei gruppi di estrema destra che annunciavano azioni di protesta e tafferugli", ha aggiunto il capogruppo della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, Ivano Peduzzi. E mentre varie organizzazioni plaudono al voto in consiglio comunale di una mozione contro l'omofobia, i promotori della rassegna di cinema gay osservano: "questo rifiuto legittima la cultura omofoba e dimostra anzi che essa ha già vinto, riuscendo nel suo intento di toglierci quegli spazi di visibilità che con tanta fatica avevamo conquistato". "Noi ci appelliamo direttamente al Rettore e al Senato accademico perché - concludono - tornino sui loro passi e permettano lo svolgersi della rassegna Queer in Action nei modi e nei tempi che erano stati previsti".

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