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Cronaca Tufello / Via Scarpanto

Dipendente dalla cocaina aggredisce e rapina anziane donne, poi la fuga con i mezzi pubblici

Arrestato dalla polizia il 25enne è ritenuto responsabile di furti con strappo al Quartiere Trieste, Val Melaina e Nuovo Salario dove ha rubato denaro anche in una chiesa

Rapinava signore in strada per poi rivendere la refurtiva ed acquistare le dosi di cocaina, da cui è dipendente. Quindi la fuga, prima a piedi e poi a bordo dei mezzi pubblici. Finisce l'incubo delle donne scippate ed aggredite fra il Nuovo Salario, Val Melaina ed il Quartiere Trieste. Una dipendenza dalla 'polvere bianca' che non gli ha fatto risparmiare una parrocchia, con il giovane malvivente che ha distrutto le macchinette per gli snack per poi rubare il denaro contenuto nelle stesse. 

Quattro i furti e le rapine commesse dal 25enne, con gli investigatori che stanno indagando per accertare se possa essere l'autore di altre rapine avvenute fra il Municipio Montesacro ed il II Parioli con modalità simili. Vittime predilette del 25enne, nato in Brasile ma residente nella Capitale sin da bimbo, donne sole, anche anziane.

In particolare si tratta di una donna di 74 anni, aggredita mentre si trovava in via Bradano, al Quartiere Trieste. Seconda 'preda' del malvivente una 55enne, scippata della catenina d'oro in via Cesare Fani, al Nuovo Salario. Infine una donna di 65 anni, sorpresa alle spalle e scippata mentre si trovava in via Scarpanto, a Val Melaina. 

Nel mirino del 25enne anche la chiesa Santa Maria della Speranza, in via Francesco Cocco Ortu, sempre al Nuovo Salario, dove il giovane ha distrutto le macchinette distributrici di snack rubando con circa 80 euro contenute nelle stesse. 

VIDEO | Scippa anziana e scappa in metro, le immagini 

Un vero e proprio incubo per le donne dell'area nord della città, a cui hanno messo fine gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Fidene - Serpentara e del Commissariato Vescovio, diretti rispettivamente da Fabio Germani e da Mario Spaziani, operando in strettissima sinergia tra loro, coordinati dal Gruppo contro i Reati Gravi della Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma.

Gli investigatori, a seguito di una complessa, articolata e lunga attività investigativa, sono riusciti ad individuare, identificare e ieri pomeriggio a bloccare il giovane italiano, di origini brasiliane, pluripregiudicato e tossico dipendente, resosi responsabile di una lunghissima serie di rapine e di furti, prevalentemente a donne anche anziane. 

Il prevenuto, che agiva da solo, sceglieva con cura le sue vittime e poi, approfittando che fossero sole, le rapinava dei loro averi, in particolare di catenine d’oro, provocando nelle stesse violenze sia fisiche che psicologiche, in quanto rimanevano terrorizzate e scioccate per l’accaduto.  

Nel caso dello 'strappo' della catenina avvenuto al Quartiere Trieste, lo stesso soggetto, individuato ed inseguito da un testimone prima e da personale di polizia poi, riusciva a far perdere le proprie tracce attraverso una rocambolesca fuga, scendendo per le scale della fermata metro Libia a tutta velocità, e riuscendo così a prendere letteralmente “al volo” il treno in arrivo, assicurandosi la fuga. 

In un’altra circostanza per rapinare una donna della propria catenina d’oro, la spintonava fino a farla cadere letteralmente a terra, cagionandole gravi lesioni.

Esplicativa risulta la personalità del prevenuto che, nonostante la giovane età, è già gravato di molteplici pregiudizi di polizia, anche specifici, e mostra una particolare attitudine a delinquere, con premeditazione e spregiudicatezza, incurante della età delle sue vittime e della pericolosità della sua azione violenta e delleconnesse conseguenze.

Il giovane rapinatore non risparmiava nelle sue azioni neppure luoghi sacri quali chiese ed oratori, dove spesso, dopo aver forzato le porte d’ingresso e dopo aver messo letteralmente a soqquadro alcuni locali si “accontentava” di derubare l’incasso ed i prodotti di alcune macchinette distributrici, dopo  averle letteralmente distrutte, lasciando “tranquillamente” le sue “impronte”, rilevate successivamente e brillantemente da personale della Polizia Scientifica giunta sul posto, come nel caso della parrocchia di via Cocco Ortu. 

Particolarmente complessa è risultata l’attività investigativa, svolta congiuntamente da personale dei due Commissariati operanti e coordinati dalla Procura della Repubblica per individuare ed identificare il soggetto, in quanto lo stesso, senza fissa dimora e frequentatore di soggetti pregiudicati, spesso camuffava la propria identità con cappucci e felpe, muovendosi rapidissimamente tra le due zone spesso utilizzando mezzi pubblici, in qualsiasi orario e giorno.

A seguito della misura di Custodia Cautelare in Carcere, lo stesso, fermato nel tardo pomeriggio di venerdì in zona Conca d'Oro, dopo essere stato sottoposto agli adempimenti di rito veniva associato presso il Carcere di Regina Coeli e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente a cui dovrà rispondere dei reati di rapina aggravata continuata, furto con strappo e furto aggravato. 

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