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Cronaca

Riproducevano le chiavi delle casseforti e rapinavano le banche di Roma sud: sgominata batteria

I colpi messi a segno nella zona di Centocelle e del Tuscolano avevano fruttato alla banda oltre 150mila euro

Una banda di professionisti che agiva sotto la supervisione del capo residente al Tuscolano. Una batteria che dopo aver studiato i colpi nel dettaglio ed aver riprodotto le chiavi delle casseforti da svaligiare partiva da Catania e metteva a colpo i segni a Roma Sud, in particolare nella banche di Centocelle e del Tuscolano. Diversi colpi messi a segno fra il 2018 ed il 2019 che avevano fruttato alla batteria oltre 150mila euro. A dare un nome ed un volto ai criminali gli investigatori della Squadra Mobile di Roma a conclusione di una investigazione antiarapina denominata "Operazione Etna". 

Agli arrestati, di età compresa tra i 38 ed i 61 anni, tutti con precedenti di polizia specifici in materia di reati contro il patrimonio e che hanno operato nei quartieri meridionali capitolini, sono contestati i delitti di furto e rapina aggravata per una serie di episodi avvenuti a Roma nel periodo compreso tra il 2018 ed il 2019.  

Le indagini , che hanno portato all’operazione “Etna” - proprio per l’origine catanese degli arrestati - hanno preso spunto da alcune rapine in banca avvenute nel quadrante sud-est della Capitale , sempre con le medesime modalità: ovvero con uno/due soggetti, che in alcune occasioni hanno agito senza l’utilizzo di armi da fuoco, i quali una volta all’interno delle banche all’atto del caricamento delle casseforti dei bancomat, hanno aperto con riproduzioni di chiavi eseguite in precedenza da “specialisti”, le porte di sicurezza e di servizio, per poi allontanarsi tempestivamente dopo aver aggredito i dipendenti ed asportato il denaro dalle casseforti.

Operazione Etna: le immagini delle rapine a Roma sud 

All’esito delle indagini, che hanno visto contestare con la misura cautelare due episodi – un tentato furto aggravato ed una rapina aggravata – ai danni di altrettanti istituti di credito, avvenuti nel quartiere Centocelle nei mesi di luglio del 2018 e del 2019, è stato possibile definire le mansioni svolte da ciascun indagato, ricostruendo la dinamica anche di un’altra rapina nel quartiere Tuscolano, dal bottino rilevante tanto da far lievitare la somma complessivamente asportata dalla banda a ben oltre 150.000 Euro. 

Tutte le attività svolte con il coordinamento costante della Procura della Repubblica di Roma, attraverso lo studio di numerosi traffici telefonici di celle radio base ed utenze, da attività tecnica d’intercettazione e da servizi di pedinamento ed osservazione su strada, hanno permesso di fare luce sugli indagati, delineando sia il profilo di “leader” e soggetto di riferimento su Roma – ed in particolare nel quartiere Tuscolano - in un catanese di 46 anni, nonché di organizzatore dei “colpi” insieme ad un 61enne di Enna, sia quello di “chiavaro” del gruppo criminale in un uomo di 48 anni che il ruolo di “trasfertista” in un uomo di 38 anni catanese, il quale si recava a Roma esclusivamente in occasione delle rapine.

Con l’esecuzione dei provvedimenti, compiuta alle prime ore della mattinata di ieri, due soggetti sono stati associati alla casa Circondariale di Rebibbia.

Il quarto sodale della banda, il 61enne di Enna, banda sfuggito alla cattura è stato poi rintracciato dagli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria persso il porto di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria. 

Le ricerche scattate ininterrottamente sin da ieri mattina quando il malvivente era sfuggito alle catture effettuate dalla Squadra Mobile di Roma,  hanno permesso di localizzarlo sullo stretto mentre si imbarcava a bordo di un’autovettura per raggiungere la Sicilia.

Al termine delle formalità di rito il 61enne, ritenuto uno degli organizzatori delle rapine in banca avvenute nella Capitale contestate ai componenti della banda già arrestati ieri, è stato associato alla casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Nella mattina di lunedì 12 ottobre, nell’ambito di una complessa attività investigativa coordinata dal Pool Reati contro il Patrimonio della Procura della Repubblica di Roma la squadra mobile di Roma ha eseguito tre cautelari emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, dopo aver individuato e ricostruito le vicende criminose di soggetti di origine catanese, dei quali alcuni stanziali su Roma ma sempre in contatto con la Sicilia, che rapinavano banche nella zona sud della Capitale.
 

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