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Cronaca Via Settecannoli

Da Borgata Finocchio alla Puglia per rapinare anziane sole in casa, sgominata banda

I quattro, tre uomini ed una donna, sono stati arrestati dopo aver rapinato 40mila euro a due sorelle di Maglie, in Salento. I carabinieri li hanno trovati mentre preparavano l'ennesimo colpo dopo aver pernottato una notte a Bari

Una banda di malviventi specializzata nelle rapine a danno di anziane sole in casa. La particolarità dell'organizzazione criminale stava nel fatto che la stessa, composta da tre donne ed un uomo, partiva da una abitazione di Borgata Finocchio a Roma, dove i quattro erano residenti, per poi colpire in numerosi Comuni delle province di LecceBari e Taranto. Il sodalizio è stato però sgominato dai carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Maglie, che li hanno arrestati in quanto ritenuti responsabili di una rapina a danno di due anziane sorelle a Maglie, Comune della provincia salentina. I fermi nel pomeriggio di ieri 16 dicembre. 

LA BANDA - In particolare i militari dell'Arma diretti dal capitano Scalingi, hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip presso il Tribunale di Lecce, dottor Brancato, su richiesta del Pm dottoressa Roberta Licci, a carico dei quattro cittadini slavi di etnia rom, ritenuti responsabili della rapina in abitazione nei confronti delle due anziane commessa il 10 settembre 2015. A finire in manette tre donne, Yelenia Federici, Elisabetta Nikolic e Michela Nikolic, rispettivamente di 31, 30 e 21 anni, ed un uomo 29enne, Dido Georgevic

I FATTI - La rapina si consumò il 10 settembre scorso, a Maglie, presso l’abitazione di due sorelle ultraottantenni. Qui le tre donne, a volto scoperto, dopo essersi introdotte nell’abitazione con l’espediente di chiedere se stessero cercando una badante, condussero le due anziane all’interno di una stanza dove poi le rinchiusero. Quindi la rapina di 40mila euro, custoditi dalle due anziane in camera da letto.  Le tre donne riuscirono poi ad allontanarsi a bordo di una Opel Meriva condotta da Dido Georgievic per poi tornare con il ricco 'bottino' nella Capitale. 

Banda di rapinatori in trasferta in Puglia da Roma

INDAGINE DI POLIZIA GIUDIZIARIA - A seguito dell’evento, il Nucleo Operativo ha avviato immediatamente un’indagine di polizia giudiziaria che ha portato all’individuazione dei responsabili. La loro identificazione è avventuta, anche grazie ad alcuni testimoni, che riuscirono a notare la targa dell’auto che fuggiva da casa delle due anziane. Grazie all’incrocio dei dati relativi alle banche dati delle forze di polizia, i Carabinieri sono quindi riusciti ad identificare qualche giorno dopo gli occupanti dell’auto nei quattro cittadini di origine slava domiciliati in via Settecannoli, nel VI Municipio delle Torri

I TESTIMONI - Fondamentali sono stati la minuziosa descrizione fornita dalle vittime, nonché il riconoscimento degli autori del reato anche da parte di alcuni testimoni che avevano notato i 4 allontanarsi dall’abitazione colpita. Con i tabulati telefonici, inoltre, è stato possibile anche definire il modus operandi dei 4 rom, che consisteva sostanzialmente nello spostarsi da Roma raggiungendo regioni del sud e molto spesso la Puglia, dove attraversavano i vari Comuni alla ricerca dell’abitazione da colpire, possibilmente in assenza degli occupanti o comunque quella più facile da colpire, come avvenuto anche ieri 16 dicembre. 

UTENZE TELEFONICHE - In base alle indagini dei carabinieri la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce ha quindi emesso a carico della banda 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere. Inoltre, al fine di consentire l’esecuzione delle misure, è stato richiesto alla competente Autorità Giudiziaria il tracciamento delle utenze telefoniche in uso agli indagati.

IN TRASFERTA A BARI - Nella giornata di ieri con l’ausilio quindi della localizzazione delle celle dei loro telefoni, i 4 slavi partiti da Roma il 14 dicembre, sono arrivati in serata a Bari dove hanno pernottato. La mattina del 15 dicembre i 4 hanno quindi cominciato il loro itinerario alla ricerca dell’obiettivo dirigendosi verso sud. E’ iniziata quindi la loro ricerca coordinata dalla Compagnia di Maglie, con l’ausilio delle Compagnie di Monopoli, Gioia del Colle e Massafra, al fine di intercettare e bloccare la banda.  

IN CERCA DELLA CASA DA RAPINARE - Dopo aver percorso svariati chilometri la banda ha attraversato vari comuni (Conversano, Castellana Grotte, Putignano, Gioia del Colle) evidentemente alla ricerca del colpo grosso. Arrivati quindi a Mottola una pattuglia del Nucleo Operativo di Maglie che ormai braccava l’autovettura dei 4 slavi da svariati chilometri ha intercettato la Fiat Idea nei pressi della stazione ferroviaria e, con l’ausilio dei Carabinieri di Mottola, li ha bloccati e condotti nella vicina caserma della Stazione Carabinieri. 

DONNA INCINTA AL SETTIMO MESE - Ai 4 è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e al termine delle formalità di rito, sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Taranto. Tra le 3 donne arrestate, una è risultata in gravidanza al settimo mese, situazione che comunque non ha interferito con la prosecuzione della 'attività professionale' della donna, né ovviamente con l’esecuzione della misura cautelare, così come stabilito dall’ospedale di Taranto. 

ATTREZZI DA SCASSO - Addosso ai 4, nel corso delle perquisizioni effettuate in esecuzione della misura, sono stati rinvenuti e sequestrati un cacciavite, un mazzo costituito da 6 chiavi di forma diversa, adatte all’apertura di cassetti, credenze ed armadi, sicuramente utili, una volta entrati nelle abitazioni, per aprire con facilità e prelevare denaro, gioielli argenterie e oggetti di valore che la maggior parte delle persone non custodisce in cassaforte, nonché denaro contante per alcune centinaia di euro, tutto sottoposto a sequestro.
 

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