"Il rapimento del figlio di Totti? Una notizia infondata"
A dirlo è il Comando provinciale carabinieri di Roma che smentisce le dichiarazioni rese da Luca Odevaine anche relativamente al Colonnello Luongo: "Nel 2008 non ricopriva incarichi presso il Comando Provinciale di Roma"
Luca Odevaine smentito dai Carabinieri sulla vicenda del rapimento del figlio di Francesco Totti. L'ex vice capo di Gabinetto di Veltroni in un interrogatorio ha tirato in ballo il Capitano giallorosso, confermando quando già paventato da Salvatore Buzzi. Il numero dieci della Roma si avvaleva della guardia di vigili urbani, fuori servizio, pagandoli a nero. Odevaine ha parlato di un tentativo di rapimento che ha motivato l'allarme dell'entourage di Totti.
"E' vero che dei vigili urbani facevano vigilanza ai figli del calciatore Francesco Totti - ha detto Odevaine - ma lo facevano fuori dall'orario di lavoro e venivano pagati in nero, dallo stesso Totti". Insomma "l'esigenza era nata dal fatto che era giunta una voce di un progetto di rapimento del figlio di Totti. Ne parlai con il colonnello Luongo dei carabinieri, il quale, tenuto conto della genesi e della natura della notizia, convenne con me che non era il caso di investire il comitato per la sicurezza, ma che si poteva trovare un modo per provvedere".
A smentire quanto riferito dall'ex capo di Gabinetto di Veltroni ci pensa però il Comando provinciale carabinieri di Roma. E' verò la notizia di un rapimento circolava, ma sono stati i carabinieri a verificarne l'infondatezza. "Si precisa che nell’anno 2008, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Roma ha svolto specifiche indagini finalizzate a verificare la fondatezza di notizie acquisite da persone dell’entourage del calciatore, circa un presunto piano di sequestrarne i bambini con finalità estorsive. Le indagini, effettuate anche con mirate attività tecniche e perquisizioni domiciliari delegate dalla Procura della Repubblica di Roma, dimostrarono l’infondatezza delle notizie in argomento".
Odevaine ha anche riferito di averne parlato con il Colonnello Luongo, fatto però inesatto anche questo: "All’epoca dei fatti l’allora Colonnello Luongo non ricopriva incarichi presso il Comando Provinciale di Roma e non fu interessato della vicenda da parte di alcuno".
