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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Ostia

Picchiata perché non vuole mettere il velo: 14enne trasferita in una struttura protetta dopo la denuncia

La ragazza ha accusato la madre e il fratello di averla aggredita in diverse occasioni e anche minacciata di riportarla in Bangladesh. Sul caso indagano i carabinieri e la Procura dei Minori

È in una struttura protetta in attesa che le indagini facciano il proprio corso. La ragazza di 14 anni di Ostia e originaria del Bangladesh, che ha denunciato la famiglia dopo aver subito una aggressione perché aveva rifiutato di mettere il burqa, sta bene. La Procura dei Minori ha acquisto e analizzato l'informativa redatta dai carabinieri di Ostia che, dopo aver ascoltato la denuncia della 14enne, l'hanno accompagnata in ospedale dove le è stato applicato il 'codice rosa', l'iter medico e di supporto psicologico per le vittime di violenza domestica e di genere.

La studentessa di Ostia ha accusato la madre e il fratello di averla aggredita in diverse occasioni e anche minacciata di riportarla in Bangladesh. Sabato l'ultima lite, poi degenerata quando il fratello 17enne l'avrebbe strattonata, graffiata e schiaffeggiata con forza facendola sbattere con la testa contro un mobile dell'appartamento causandole ferite guaribili in 15 giorni. 

A quel punto, la 14enne è scappata raggiungendo la caserma dei carabinieri di Ostia, dove poco dopo l'ha raggiunta una insegnante della scuola che frequenta. I carabinieri hanno raccolto la denuncia della ragazza e iniziato le indagini, portando la vittima in una struttura protetta. La ragazza ha raccontato che le aggressioni da parte del fratello e della madre 39enne avvenivano da mesi perché volevano imporle una rigida educazione contro la sua volontà. Non solo. I familiari l'avrebbero anche minacciata di riportarla in Bangladesh se non avesse indossato il velo e se non si sarebbe adeguata alla leggi dell'Islam. Inoltre, sarebbe già stata promessa in sposa.

La 14enne, ascoltata in audizione protetta, ha raccontato quello che lei ha definito un incubo. I carabinieri stanno cercando riscontri investigativi al racconto e non è escluso che ci possano essere evoluzioni di indagine nelle prossime ore. "La priorità ora è quella di garantire la sicurezza e la serenità psico-fisica alla ragazza. Gli atti di violenza alle donne sono sempre odiosi e in questo caso ancora più grave è voler imporre con la forza precetti religiosi. Non ci può essere spazio per questa violenza e abbiamo garantito tutto il supporto del Servizio sanitario regionale verso questa adolescente che ha avuto il coraggio di denunciare e non può essere lasciata sola", ha commentato l'assessore alla sanità della regione Lazio, Alessio D'Amato.

Il caso, nel frattempo, è diventato politico e, in sequenza, sono intervenuti anche i pezzi grossi del Centrodestra. La prima a postare è stata la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni che su Facebook parla di una vicenda "indegna": "Questo è solo uno dei tantissimi casi che, quotidianamente, riguarda giovani maltrattati dai genitori in virtù dei dettami fondamentalisti. È inaccettabile: nel nostro Paese non c'è spazio per chi non è in grado di rispettare la nostra cultura e civiltà. La mia solidarietà alla giovane, ora fortunatamente ospite di una struttura protetta".

Per quanto riguarda la Lega, anche il leader Matteo Salvini si è unito alla solidarietà verso la 14enne di Ostia: "La mia vicinanza alla ragazza e il mio grazie per aver avuto il coraggio di denunciare la violenza ai Carabinieri. Sono troppe le donne che ancora ad oggi rimangono in silenzio per paura, a loro dico: Fatelo!".

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