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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Sono stata molestata sulla metro B". Il racconto choc di una giovane romana

La ragazza ha deciso di condividere sui social ciò che ha subìto, insieme con un'altra passeggera, anche per sensibilizzare sull'accaduto. Un episodio che conferma un trend preoccupante

"Oggi sono stata molestata sulla metro B". Inizia così la denuncia social di una giovane romana che nei giorni scorsi, insieme con un’altra ragazza, è stata costretta a subire le molestie di un uomo che si è masturbato davanti a lei su un convoglio della metropolitana cittadina.

Un episodio come purtroppo ancora tanti se ne verificano, che la giovane donna ha voluto condividere su Twitter anche per sensibilizzare e stimolare una riflessione sulla facilità con cui questi abusi vengono oggi perpetrati sui mezzi di trasporto pubblico della Capitale d’Italia. 

Il racconto-denuncia della giovane romana

“Sono salita sulla metro B a Piramide in direzione Rebibbia - racconta la ragazza - La metro era molto affollata. Ero rimasta nelle vicinanze dell'uscita, un po' perché muoversi oltre non sembrava fattibile, un po' perché avrei dovuto fare solo quattro fermate. Nell'impossibilità di muoversi agevolmente e con le tante persone intorno, mi stavo tenendo con la mano destra sul palo centrale al centro del vagone, davanti alle porte, tenendo la mano in basso, mentre con la sinistra controllavo alcune cose di lavoro sul telefono. Dopo una fermata inizio a sentire una pressione sulla mano. Lì per lì penso che siamo veramente appiccicati. Abbasso lo sguardo e un tizio di mezza età, con la tuta grigia e gli occhiali da sole neri, scurissimi, sta strusciando il suo pene visibilmente eretto sulla mia mano”.

Palpate sui bus, fischi e insulti sessisti: 7 donne su 10 hanno subito violenze sui mezzi della Capitale

Il racconto prosegue, condensato nelle poche decine di caratteri di ogni tweet, descrivendo lo stato di incredulità e choc provato nel vedere l’uomo rivolgere indisturbato le attenzioni a un’altra giovane passeggera: “Mi tolgo di scatto, tremo. Torno a guardare il tizio che nel frattempo si è messo una mano ‘in tasca’ e la agita freneticamente tenendoselo in mano. Accanto a me una ragazza un po' più piccola di me non si accorge di nulla, ma ora ce lo ha lei vicino, vicinissimo. La sfioro, le faccio cenno di avvicinarsi a me, di allontanarsi dal tizio. Capisce subito cosa sta succedendo. Raggiungiamo Termini. Il tizio si mischia nella folla ma scende a sua volta ed inizia a seguirci a breve distanza”.

La fuga e l'intervento di alcuni operatori di sorveglianza privata

A questo punto le ragazze, nel tentativo di mettersi in salvo, provano a mescolarsi tra la folla sinché non notano alcuni operatori di una ditta di sorveglianza privata: “Ci avviciniamo a loro, il tizio se ne rende conto ma ormai è incastrato nella scala tra la folla, ed è costretto a scendere - si legge nella concisa e inquietante cronaca della giovane romana - I ragazzi dell’Interpol lo vedono, lo seguono. Ci dicono di salire sul nostro prossimo treno, che si sarebbero assicurati che non ci avrebbe seguito. Il treno arriva.  Io e l'altra ragazza saliamo. Tremiamo. Ridiamo di questa situazione che ci ha fatte incontrare, ridolini di tipo isterico, di quelli in cui cerchi di mascherare il terrore”.

“La cosa che aggiunge frustrazione è il senso di impotenza. L'impossibilità di fare nulla. Di non poter reagire, perché non sai chi hai davanti e chi ti sta intorno - conclude la ragazza - L’incertezza di ricevere supporto, aiuto. Il timore che verrai guardata tu come una pazza isterica”. Una violazione e un abuso perpetrati alla presenza di decine di altre persone presenti sul vagone, che con tutta probabilità non si sono accorti di niente.

Un’esperienza traumatica che, come raccontato anche da Dossier qualche tempo fa, hanno vissuto almeno 7 donne su 10 sui mezzi della Capitale. Parlando dell’anno appena finito, solo alla stazione Termini e solo nei primi mesi del 2022 sono state denunciate 86 molestie, e secondo un sondaggio condotto dall’associazione Road to 50%, che ha lanciato la campagna di sensibilizzazione “Mezzi per tutte”,  quasi il 70% delle donne partecipanti, circa 1.000, ha dichiarato di aver subito molestie sui mezzi pubblici. Termini, in particolare, è la fermata che spaventa di più, citata 86 volte nei questionari, seguita da Anagnina (53 volte), Tiburtina (25) Quintiliani (22), Arco di Travertino (18), Vittorio Emanuele (15), Cornelia (14) e stazione Trastevere 13 volte.

L'assessora Lucarelli: "La denuncia è fondamentale"

Interpellata da RomaToday, l'assessora alle politiche della sicurezza, pari opportunità e attività produttive, Monica Lucarelli, ha spiegato che "Con Atac e l’assessorato alla Mobilità da tempo stiamo mettendo in campo iniziative e soluzioni per contrastare la violenza di genere. Stazioni, bus e metro sono costantemente sorvegliate da telecamere e sistemi di controllo. E come amministrazione stiamo portando avanti progetti concreti e azioni mirate al contrasto della violenza di genere".

"Ma serve sempre la collaborazione di tutti, in primis di chi subisce molestie o violenze - ha aggiunto Lucarelli - Per attivare le procedure di identificazione serve una denuncia alle forze dell’ordine e invito tutti a fare ciò”.

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