rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Due Leoni / Via Giovanni Battista Scozza

Pusher prova ad uscire dal giro di spaccio, picchiato e minacciato di morte dai capipiazza

I due giovani si sono poi resi responsabili del tentato omicidio di un carabiniere intervenuto per una lite fra fidanzati a Tor Bella Monaca

Voleva tornare sulla retta via. Smettere di spacciare e uscire dal tunnel della cocaina che lo aveva portato a vendere la polvere bianca in piazza al fine di assicurarsi - gratis - il crack da cui era dipendente. Una storia di minacce di morte, pestaggi e rapine. Carnefici due giovani di Tor Bella Monaca di 23 e 24 anni. Vittima un cittadino romeno di 27 anni, che aveva smesso di presentarsi nella piazza di spaccio per vendere cocaina per conto dei due capipiazza. Una vicenda tortuosa, fatta di minacce e vessazioni che si è poi collegata a quanto accaduto in via Giovanni Battista Scozza la sera dello scorso 5 gennaio, quando i carabinieri intervenuti per sedare una violenta lite fra due giovani fidanzati vennero aggrediti. A litigare con la compagna proprio uno dei due giovani che reggevano il giro in una delle tante piazze di spaccio della periferia est della Capitale, il 23enne, che nel tentativo di sottrarsi al controllo dei militari non aveva esitato a provare a investire uno dei due uomini dell'Arma, che aveva cercato d'impedirgli la fuga. I due, già in carcere per i fatti dell'Epifania, dovranno ora rispondere anche dei reati di rapina aggravata in concorso, violenza e minaccia aggravata in concorso per costringere a commettere un reato. Reati che si sommano ai fatti di via Scozza, con il 23enne già arrestato anche per tentato omicidio, oltre che per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale.

Lo spaccio di cocaina per conto dei capipiazza 

Il prologo della vicenda risale alle scorse festività di Natale, quando il 27enne romeno, al fine di procurarsi gratis la cocaina da consumare, aveva accettato di spacciare per conto di due ragazzi, poi identificati nel 23enne e nel 24enne che parteciparono all'aggressione ai carabinieri la settimana successiva. Accompagnato nella piazza di spaccio di via Giovanni Battista Scozza - era il 29 dicembre - lo spacciatore aveva portato a casa la "giornata lavorativa", vendendo - come riferito da lui stesso in sede di denuncia - 15 "pallette" contenenti 10 involucri di cocaina-crack, spacciati a 20 euro a dose. Un guadagno di 3mila euro netti, che lo spacciatore consegnò poi alla coppia che in cambio gli aveva promesso una retribuzione di 300 euro per l'attività svolta.

Il mancato pagamento e le prime minacce

Il denaro promesso al 27enne però non venne mai consegnato, con il giovane romeno che al fine di recuperare la somma promessa dai due si prese 180 euro senza autorizzazione. Poi la comunicazione ai due di voler interrompere il "rapporto di lavoro" con la coppia. Una scelta che ha però trovato la violenta reazione dei due ragazzi di 23 e 24 anni che, invece di accettare la decisione del loro spacciatore, hanno cominciato a rendergli la vita un incubo: prima le minacce di morte a lui ed alla compagna e poi il pestaggio, dopo aver promesso alla coppia di fidanzati romeni di dargli fuoco all'appartamento se il 27enne - che avrebbero ammazzato in caso di rifiuto -  non fosse tornato "in piazza a lavorare". 

Le minacce al pusher e alla compagna 

Prime minacce subite dal 27enne nella giornata del 30 dicembre che sono poi proseguite. Dapprima la notte fra il 2 ed il 3 gennaio quando in casa del 27enne e della sua compagna si presentarono nuovamente i due, minacciando ancora di fare fuoco alla loro abitazione della periferia est della Capitale se il loro pusher non avesse ripreso l'attività di spaccio per la coppia. 

La denuncia in caserma 

Impaurito, il giorno successivo il 27enne si presenta nella caserma dei carabinieri e racconta per filo e per segno quanto accaduto nei giorni precedenti ai militari dell'arma. Una denuncia dettagliata, attraverso la quale il 27enne fornisce nomi e dettagli sulla coppia per la quale aveva spacciato nel periodo delle feste di Natale, sino alla giornata del 29 dicembre, quando lo spacciatore decise di smettere di fare la vita del pusher. 

Il pestaggio

La mattina dopo aver denunciato tutto ai carabinieri (il 4 gennaio) in casa del giovane romeno si presenta il 24enne, a bordo di una Smart di colore grigio, come confermato poi anche dalla compagna dell'oramai ex pusher. Il capopiazza gli riferisce che il socio vuole parlargli. Lo carica sulla citycar e lo accompagna in via Giovanni Battista Scozza dove ad attenderlo c'era appunto il 23enne. Poi il pestaggio, con i due che colpiscono violentemente a calci e pugni il loro "ex lavoratore". Una violenza cieca terminata poi anche con la rapina dell'orologio, dello smartphone e del denaro (80 euro) che il 27enne aveva con sé. Il ragazzo originario dell'est Europa riesce in qualche modo a scappare e ferma una gazzella dei carabinieri, raccontando poi ai militari il pestaggio e la rapina appena subiti.

Il riconoscimento fotografico

Raccolte le due denunce fatte dal 27enne i carabinieri riescono poi - tramite identificazione fotografica - a risalire ai due giovani che volevano obbligarlo a proseguire l'attività di spaccio e che lo avevano prima minacciato di morte assieme alla compagna, e poi picchiato e rapinato. 

La lite fra fidanzati e l'aggressione ai carabinieri

Identificati i due presunti capipiazza, risultati inizialmente irreperibili, la coppia venne poi trovata dai carabinieri della stazione Roma Tor Bella Monaca, ma in relazione a un'altra vicenda, ovvero l'aggressione ai militari a cui ha poi fatto seguito il tentato investimento - di fatto un tentato omicidio - avvenuto la notte fra il 5 e il 6 gennaio. A litigare in strada con la fidanzata è infatti risultato essere proprio il 23enne che con il complice aveva pestato il 27enne qualche giorno prima in via Giovanni Battista Scozza, dove poi venne trovato a minacciare di morte la giovane fidanzata. 

Il tentato omicidio di via Scozza

Una serata di paura e follia quella che avvenne la sera prima dell'Epifania a Tor Bella Monaca. Nello specifico una pattuglia di militari, transitando in via Scozza, si era fermata per sedare una animata lite fra due giovani fidanzati - il 23enne e la compagna di 22 anni. Fermatisi per placare gli animi i militari vennero però dapprima aggrediti dalla ragazza e poi da altre due persone - risultate poi essere il fratello minore del 23enne ed il complice che, insieme al fidanzato furioso, aveva minacciato e rapinato l'ex pusher pentito. 

Carabiniere investito in via Scozza 

Il resto è poi noto alle cronache. Il 23enne infatti, per nulla disposto a farsi identificare dai carabinieri, li aveva infatti minacciati di morte e insultati al grido di "A mozzarellari de merda, stasera va a fini' male. Andatevene affanculo che va a finire male, sennò vi ammazzo. Che cazzo volete da me. Io me ne vado". Poi il parapiglia con il giovane che nel tentativo di darsi alla fuga riusci a salire a bordo di una Smart - poi risultata la stessa utilizzata per andare a prendere il 27enne a casa. Raggiunto da uno dei carabinieri il 23enne lo trascinò a terra mentre questi provava ad aprire lo sportello. Una volta sull'asfalto, come poi riferito da alcuni testimoni, ingranò la marcia con il chiaro intento d'investire l'appartenente all'Arma, che riuscì a evitare l’impatto saltando lateralmente.

Due arresti 

Già arrestati per i fatti dell'Epifania i due fidanzati e il socio del 23enne - con il fratello minore di quest'ultimo che venne invece denunciato - i carabinieri di Tor Bella Monaca hanno quindi ricostruito anche la vicenda del pestaggio del pusher che aveva deciso di smettere di spacciare. Concluse le indagini gli investigatori della caserma di via Parasacchi hanno notificato una ordinanza,  emessa dal gip del tribunale di Roma, che ha disposto la custodia cautelare in carcere a carico dei due capipiazza, entrambi romani e già detenuti (il primo a Regina Coeli e il secondo a Rebibbia). Sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata in concorso, violenza e minaccia aggravata in concorso per costringere a commettere un reato, tentato omicidio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pusher prova ad uscire dal giro di spaccio, picchiato e minacciato di morte dai capipiazza

RomaToday è in caricamento