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Portami una torta": fermati i pusher 'la matta', 'er mela', il 'lima' e 'cacetto'

Sono otto i decreti di fermo di indiziato di delitto. Il sodalizio criminale smerciava la droga in grandi quantità tra Tor Bella Monaca, San Basilio ed il Tiburtino III. Giro d'affari per milioni di euro

Il giro d'affari riscontrato dalle indagini degli investigatori parla di 8 milioni di euro incassati in un solo anno di 'attività'. Questo il 'business' messo in piedi da un sodalizio criminale dedito allo spaccio di cocaina operante nei territori di Tor Bella Monaca, San Basilio e Santa Maria del Soccorso (Tiburtino III). 'Operazione Evoque' scaturita in seguito dell’arresto operato dalla Squadra Mobile di due fratelli, a cui furono rinvenuti e sequestrati cinque chili di 'polvere bianca' con i successivi accertamenti che hanno permesso agli inquirenti di risalire al fornitore della 'merce',  un 42nne residente a Colle Prenestino e conosciuto con il soprannome di 'Cacetto'.

PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI - Da qui i provvedimenti restrittivi emessi per otto persone nei cui confronti sono stati attuati dei decreti di fermo di indiziato per delitto da parte dalla DDA di Roma (Direzione Distrettuale Antimafia) a firma del Sostituto Procuratore Carlo Lasperanza.

I VERTICI DELLA BANDA - Tre i promotori dell'organizzazione criminale, tutti romani e conosciuti con i soprannomi de 'La Matta', 'Er mela' e il 'Lima', (con il secondo ed il terzo al momento del fermo detenuti uno presso una clinica e l'altro agli arresti domiciliar) che avevano il compito di mantenere i contatti con i fornitori gestendo lo spaccio nelle tre zone di riferimento e predisponendo l'acquisto di utenze intestate a persone di fantasia o comunque non a loro ricollegabili al fine di eludere eventuali controlli da parte delle Forze dell’Ordine, essendo già tutti noti per essere stati deferiti per reati della stessa indole.

IL RESTO DELLA BANDA - Insieme a loro altre cinque persone, tra cui due di loro (un uomo ed una donna) irreperibili al momento del fermo e ancora ricercati, ritenuti responsabili di essersi associati tra loro al fine di reperire, acquistare, trasportare e commercializzare ingenti quantitativi di cocaina. Da qui i provvedimenti restrittivi, emessi dall'Autorità Giudiziaria competente al fine di scongiurare ulteriori ed eventuali azioni criminose, scaturiti a seguito del verificarsi, negli ultimi tempi, in una delle zone di operatività del sodalizio criminale, Casilino - Tor bella Monaca, di cruenti episodi delittuosi, come l'omicidio di Serafino Maurizio Cordaro, barista freddato con 3 colpi di arma da fuoco il 30 marzo nel suo locale di via Acquaroni.

LIMONI E MELONI - Nel corso dell’attività investigativa sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati ascritti, desumibili dall’esito delle intercettazioni condotte dalla Squadra Mobile e dai copiosi sequestri di sostanza stupefacente che hanno permesso altresì di decodificare  il significato già ipotizzato di alcuni termini “in codice” utilizzati nel corso delle conversazioni telefoniche. Per fare qualche esempio, venivano utilizzati i termini 'torte', 'limoni', 'meloni', per indicare di volta in volta i quantitativi  di droga oggetto delle compravendite (con un limone che corrispondeva a 5 chili di cocaina ed il melone a 10). Gli associati comunicavano esclusivamente attraverso l’utilizzo di sms, sfruttando utenze telefoniche intestate a persone fittizie. Per quanto concerne le armi nella piena disponibilità degli associati i termini utilizzati convenzionalmente dagli stessi erano invece 'ferro', 'giochi', 'bomboniere' e i 'confetti' per indicare rispettivamente le armi da fuoco e le munizioni.

BANDA VIOLENTA - Una banda spietata come dimostrato dalle indagini che hanno portato a scoprire ed identificare uno dei componenti ritenuto responsabile del ferimento a colpi di bastone di un uomo avvenuto nel febbraio 2013 nella casa dove lo stesso era detenuto agli arresti domiciliari.  

UN ANNO DI ATTIVITA' - Nel corso dell’indagine, corroborata da attività tecnica di intercettazione telefonica ed ambientale e da delicati e mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento a carico degli indagati, sono stati raccolti molteplici, chiari e concordanti elementi probatori. I componenti il sodalizio criminale hanno agito in epoca compresa tra il febbraio 2012 e marzo 2013 associandosi tra loro, al fine di commettere più delitti di acquisto, trasporto, detenzione e successiva cessione a terzi di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

GIRO D'AFFARI VORTICOSO - Indagini degli investigatori secondo le quali gli associati, nessuno dei quali svolge attività lavorative lecite, in un anno di tempo hanno gestito un notevole  volume di affari (circa 8 milioni di euro) che ne ha permesso anche l’autofinanziamento, movimentando  diversi milioni di euro, provento dell’illecita attività di spaccio.

ORGANIGRAMMA - Un sodalizio criminale che non sembrerebbe legato alla malavita organizzata di stampo mafioso ma ben rodato con i vertici che avevano il compito di mantenere i contatti con i fornitori gestendo lo spaccio a Tor Bella Monaca, San Basilio e al Tiburtino III, e le altre cinque persone che svolgevano ogni attività necessari per il raggiungimento del fine, adoperandosi per la custodia e per la gestione delle cessioni della sostanza stupefacente, nonché per la custodia del provento illecito.

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