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Cronaca

Report racconta il 'Romanzo Capitale', Alemanno querela: "Menzogne contro Roma"

Le infiltrazioni mafiose a Roma, gli intrecci tra estrema destra e amministrazione e le presunte tangenti mandano su tutte le furie il sindaco Alemanno

Sono passati pochi minuti dalla messa in onda di Romanzo Capitale e Gianni Alemanno affida la sua replica a Report ad un tweet: "Alla Gabanelli solo una risposta: querela per diffamazione e risarcimento danni per le menzogne contro Roma". E' il primo effetto della puntata di "Romanzo Capitale" andata in onda su RaiTre. Era attesa l'inchiesta di Paolo Mondani e non ha deluso le attese. Tanti gli argomenti: i subappalti per la metro C infiltrati dalle mafie, la nuova banda della Magliana che entra negli affari che contano, i mille consulenti del Comune, i debiti milionari delle municipalizzate, lo scandalo delle tangenti sui filobus. Tutto documentato con interrogatori, sentenze, informative, numeri e interviste.

A condire il tutto gli interventi della Gabanelli, la vera accusatrice di Alemanno. Già, perché se il servizio in tutte le sue parti evidenziava lo strapotere ora del boss Fasciani, ora dei Casamonica, di Mancini, di Carminati etc etc, una domanda, poi esplicitata dalla conduttrice, faceva da sottofondo: "Ma Alemanno dov'era?". Report ha chiesto un'intervista al sindaco. Ha anche inviato una lista di argomenti al primo cittadino, il quale però, secondo la Gabanelli, ha rifiutato l'intervista. La risposta è giunta, appunto, a trasmissione finita: "Querela".

Per chi si fosse perso la punta si è parlato di tante cose. Argomenti che chi segue le cronache conosce lungamente: i punti verdi qualità (con le infiltrazioni del boss Fasciani e il ruolo di Gennaro Mokbel nell'intessere contatti con l'amminsitrazione), della presenza di elementi dell'estrema destra romana negli ingranaggi dell'amministrazione (con quali competenze si chiede la Gabanelli), del Masterplan di Tor Bella Monaca (con gli interessi che lo sponsorizzano).

Si è parlato però in particolare di mafia, ‘ndrangheta e criminalità vicina alla destra estrema, fino ad arrivare al giro presunte tangenti che tocca da vicino il Comune di Roma. La novità più grande è che, oltre al filobus, le tangenti coinvolgerebbero, secondo Report, anche la Metro C. Momento chiave è una cena tra l’ex-ad di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini, il suo superconsulente Lorenzo Cola, il sindaco Gianni Alemanno e l’ex-delegato alle politiche agricole del Campidoglio Pietro Di Paolantonio. I diretti interessati smentiscono (Guarguaglini riferisce che l'argomento sarebbe stato "le palle volanti contro i writers") ma sia gli inquirenti che altre fonti sentite nell’indagine confermano. E oltre che di metro si sarebbe discusso della dismissione del patrimonio immobiliare del Campidoglio.

Ben spiegato il ruolo di Riccardo Mancini, ex presidente di Eur Spa, arrestato per le tangenti del Filobus. Il fedelissimo di Alemanno è l'uomo che di fatto siede al tavolo con le imprese e gestisce appalti e subappalti. A riferire queste circostanze è una fonte segreta. Tra le imprese in questione ce ne sarebbero alcune espressione degli interessi di Massimo Carminati, già membro della banda della Magliana considerato oggi uno dei boss più potenti della Capitale. E tra esse anche società che, a lavoro ottenuto, vengono segnalate per mafia.

Insomma, ce n'è abbastanza per dire che il tweet di Alemanno, con querela annessa, è solo l'inizio di una polemica destinata a segnare la campagna elettorale.

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