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Cronaca

Ristoratori in piazza Montecitorio, tensioni con la polizia: in molti senza mascherina. Poliziotti feriti

Momenti di tensioni dopo le 15 quando gli esercenti, accompagnati anche da diversi no mask, hanno provato a sfondare il cordone delle forze dell'ordine

Momenti di tensione, persone assembrate e senza mascherine, ristoratori disperati e anche un uomo vestito come lo 'sciamano' di Capitol Hill, simbolo della protesta pro Trump in America e due poliziotti feriti. E' successo di tutto nel pomeriggio romano davanti piazza Montecitorio quando, intorno alle 15, dopo il comizio di Vittorio Sgarbi, qualcuno ha provato a sfondare il cordone di polizia e carabinieri antistante il Parlamento. 

Lancio di bottiglie e scontri a Roma

Fitto il lancio di bottiglie. Intonato più volte anche l'inno di Italia, così come molti sono stati gli insulti lanciati contro il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Governo di Mario Draghi. "Buffoni, vergogna, libertà", i cori che risuonano in piazza dove ci sono diverse bandiere tra cui quella del movimento Italexit. Qualcuno non ha nascosto anche il suo desiderio di manifestare con il saluto romano, mentre altri - esercenti - in lacrime a chiedere al Governo di "essere ascoltati". Tra i presenti anche i militanti di CasaPound

Molte, va sottolineato, le persone senza mascherina. Alle 16:10, dopo un momento di calma apparente, altri momenti di tensione quando i manifestanti hanno lanciato altre bottiglie (ferendo in testa due poliziotti), sacchi della spazzatura, un megafono e fumogeni. 

La polizia, anche in questo caso, ha provveduto a respingere i facinorosi (più estremisti che ristoratori, gran parte negazionisti del Covid). Qualcuno è stato anche fermato dalle forze dell'ordine e portato a bordo delle camionette delle polizia presenti in piazza. Dopo una (seconda) mezzora di scontri, la situazione è tornata sotto controllo. 

Il video degli scontri 

Come stanno i poliziotti feriti

Un poliziotto è stato ferito al volto, un altro ha riportato un taglio alla testa. Il primo agente, secondo quanto si apprende, ha ricevuto una prima medicazione a Palazzo Chigi, sede del governo, poi è stato portato in ospedale per un controllo più accurato. Il secondo agente ha riportato un taglio alla testa ed è stato portato via in ambulanza. 

Commercianti e ristoratori in protesta a Roma

A indire la protesta centinaia di ristoratori e non solo, molti vicino alla sigle Mio Italia, Movimento Io Apro, La Rete delle Partite Iva, Apit Italia, Pin, Associazione Fieristi Italiana e Lo Sport è Salute. 

Tutti uniti per manifestare contro le restrizioni adottate dal governo per contrastare il Covid-19. Intorno alle 14, il presidente del Movimento Imprese Italiane Maurizio Pinto, si era incatenato in piazza Montecitorio per manifestare il proprio dissenso. 

"Ferma condanna per gesti estremi"

Mio Italia "condanna fermamente – come ha sempre fatto – gesti estremi che possono portare a disordini sociali. È evidente, però, e la politica non può girare il capo fingendo di non vedere, che oggi, in piazza Montecitorio, ci sono centinaia di persone disperate, di tutta Italia: imprenditori che hanno perso tutto a causa delle chiusure. E ora non hanno più nulla da perdere. Non si doveva arrivare a questo punto", spiega in una nota Paolo Bianchini, presidente del Movimento Imprese Ospitalità, in merito alle proteste in atto a piazza Montecitorio.

La presenza 'nera' in piazza

In piazza, come detto, anche tanti militanti di CasaPound e estremisti di altri gruppi dell'estrema destra e negazionisti del Covid, che si sono "uniti" alla protesta sciorinando articoli della Costituzione e leggi, asserendo come le mascherine, le chiusure e il distaziamento siano inutili. 

"Siamo qui - spiega Luca Marsella, consigliere municipale di Cpi intervenuto dal palco - per dare sostegno a italiani che non si arrendono e che hanno il coraggio di opporsi ad una gestione criminale dell'emergenza sanitaria del governo, anche rischiando in prima persona. Noi siamo al loro fianco e non solo a parole, ed anche se è politicamente scorretto sostenere chi non ha intenzione di sossostare alle folli imposizioni del governo, crediamo che sia assolutamente necessario ed inevitabile ribellarsi a Dpcm, già dichiarati incostituzionali dai giudici, che calpestano il diritto al lavoro. Quella di oggi è una protesta sacrosanta come lo è la loro rabbia. Non intendiamo vedere il nostro popolo - ha concluso Marsella - morire un Dpcm alla volta".

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