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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Prati / Via Trionfale, 45

Trionfale e il mercato di fiori "illegale e fatiscente": "E' da chiudere"

Continua la protesta al mercato dei fiori di via Trionfale. I manifestanti chiedono più controlli contro gli "abusivi" e interventi di riqualificazione della struttura. Delegazione dal direttore Bardanzellu

Tre mazzolini a tre euro, a chiunque, e senza scontrino. Al mercato dei fiori di via Trionfale il clima ribolle: dentro chi gli abusivi li tollera e “ci campa”, fuori chi non ci sta più. Una protesta quella dei fiorai al dettaglio che va avanti da giorni e che si avvicina sempre di più all'ultimatum: o la guerra agli abusivi con regolamentazione dell'attività dei grossisti o la chiusura del mercato. Gli striscioni esposti questa mattina per l'ennesimo presidio parlano chiaro:“Fuori e dentro si fa evasione fiscale”,  “per il ripristino della legalità al mercato dei fiori” e ancora “siamo stanchi dei carretti napoletani irregolari”.

Al centro della polemica la mancanza di regole ferree per l'accesso alla struttura, che, in teoria, sarebbe aperta al pubblico solo il martedì mattina dalle 10, 30 alle 13,00 ma che, in pratica, è aperta sempre. Il grande assente sarebbe un sistema di sorveglianza degno di chiamarsi tale. O almeno così raccontano i manifestanti e così è facile verificare tentando di entrare. Sulla porta non c'è nessuno e appena metti piede nel capannone i venditori partono all'assalto. “Cinque mazzi cinque euro?”

TESSERE -  “Quelli che entrano non hanno qualifica. Tutti comprano fiori e poi li rivendono senza pagare un euro di tasse” ci spiegano i membri di Ascofiori (Confcommercio). Il regolamento vuole la tessera ma nessuno la possiede, nemmeno i manifestanti,   che non ci stanno al tesseramento senza sorveglianza e senza far fronte a una serie di irregolarità che sarebbero presenti all'interno della struttura: nessuna fatturazione, lavoro in nero e contesto igienico - sanitario non a norma. “Come si può pretendere che ci mettiamo in regola quando se da qui passasse la finanza non gli basterebbe una giornata per sanzionare tutti?” incalza un manifestante di Ascofiori che ci tiene a sottolineare che nel mercato “nessuno fa lo scontrino”. Ma questo già lo avevamo notato. Poi il capitolo igiene, altro tasto dolente.

Mercato dei fiori: la protesta



Certo, “oggi hanno pulito i bagni – continua un altro fioraio – e sistemato le aiuole sulla strada, ma sarà un caso che li hanno puliti proprio oggi che era in programma la protesta?”. Ok alla tessera per regolarizzare il mercato e arginare la “concorrenza sleale” ma allora si fanno i controlli e si mette a norma l'intera struttura. Cosa che, a quanto pare, non è così semplice.

DAL DIRETTORE -  Ad appoggiare la protesta è presente anche il minisindaco del XVII, Antonella De Giusti, che, con esponenti dell'opposizione e rappresentati sindacali, ha chiesto di essere ricevuta dal direttore del mercato per il Dipartimento delle Attività Economiche e Produttive, dott. Federico Bardanzellu. “Siamo qui per porre all'attenzione due ordini di problemi legati al mercato dei fiori di Trionfale – esordisce il presidente Giusti -  il primo interno legato alle condizioni in cui versa la struttura e alla totale mancanza di filtri di controllo che permette a chiunque di entrare e uscire dalla struttura nonostante il regolamento lo vieti, il secondo legato alle ripercussioni della struttura sull'intera zona, sul traffico, sui parcheggi, sulla quiete notturna”.

Che fare? Intensificare il sistema di filtraggio perché, a quanto dichiarato dallo stesso direttore, un regolamento esiste e qualche forma di sbarramento in entrata e in uscita la prevede. Prima fra tutte il tesseramento dei fruitori. Peccato che la tessera non ce l'abbia nessuno, neanche i manifestanti che, per carità, la vorrebbero, ma non “a costo zero”. “Noi la tessera la facciamo, anzi, magari... – dichiarano i rappresentanti di Ascofiori – però poi si fanno anche i controlli e si rimette a nuovo un edificio che cade e pezzi e che non ha a norma neanche l'anti incendio e che se ti appoggi su una ringhiera rischi di prenderti il tetano”. Un cane che si morde la coda insomma: niente controlli perché tanto nessuno fa la tessera, ma nessuno fa la tessera perché i controlli, di fatto, sono rari.  

CONTROLLI - E sui sorveglianti all'ingresso Bardanzellu parla chiaro: “Siamo in grado di garantire solo verifiche a campione in sala, non all'entrata – dichiara il direttore – perché la legge 626 (decreto 81, ndr) non lo permette”. Per una sorveglianza in linea con le normative di sicurezza sul lavoro sarebbe necessario un “gabbiotto” per l'operatore e una frequente turnazione. Condizioni che, a quanto detto dallo stesso Bardanzellu, sono impensabili per mancanza di liquidi. Controlli sì dunque ma solo interni alla struttura e solo ai più “sfortunati”, a chi capita a tiro. E sul fronte igienico sanitario i margini di movimento sembrano altrettanto stretti causa, ancora una volta, mancanza di fondi per intervenire. Detto questo il direttore rimanda la discussione in Commissione Consultiva. Perentorio invece il municipio: “Il mercato andrebbe chiuso – dichiara la presidente Giusti – è in condizioni pietose. Ci rivolgeremo alla Asl se necessario”.

 
 

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