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Cronaca Pigneto / Via Prenestina, 45

Cotral contro Atac: "Mancati pagamenti per 50 milioni di euro quattordicesime a rischio"

La protesta davati alla sede Atac di via Prenestina: "Da gennaio non riceviamo gli introiti del sistema metrebus". Duro il consigliere di amministrazione Libanori: "Si chiama appropriazione indebita, intervenga Zingaretti". Polemiche per l'assenza dei sindacati

 "Per la prima volta nella sua storia Cotral si vede costretta a non pagare i propri dipendenti". Giovanni Libanori, consigliere di amministrazione di Cotral, è un fiume in piena davanti ai cancelli della sede Atac di via Prenestina. Primo bersaglio della protesta proprio l’azienda di trasporti romana che, secondo Libanori, deve a Cotral Spa circa 50 milioni di euro, debito che ha costretto Cotral a ritardare i pagamenti della quattordicesima ai dipendenti. "Un’autentica vergogna di cui non abbiamo colpe",  ha chiosato Libanori che questa mattina ha manifestato assieme ad alcuni dipendenti contro i vertici Atac.

Il debito sarebbe stato accumulato a causa del mancato pagamento degli introiti derivanti dal sistema metrebus: "Soldi freschi che Atac incassa ogni mese per conto di Cotral – accusa Libanori – ma che da gennaio non arrivano nelle casse dell’azienda". Si tratta, in sostanza, di una cifra pari a 5-6 milioni di euro mensili che si sommano a corrispettivi arretrati. Tanti soldi, che hanno messo Cotral con le spalle al muro: "Nonostante gli sforzi di questi ultimi mesi – spiega Cotral – la situazione non solo è rimasta immutata ma è addirittura peggiorata se l’azienda oggi, si vede costretta a ritardare il pagamento della 14esima mensilità ai dipendenti".

Quattordicesime a rischio, dipendenti Cotral in protesta



La cifra che servirebbe per il pagamento della quattordicesima si aggira intorno agli 8-10 milioni di euro. I debiti però, avverte Libanori, vanno saldati per intero. "Al mio paese questa si chiama appropriazione indebita”. Se la situazione non si sblocca, insomma, la vicenda potrebbe finire nei tribunali.

SCINTILLE CON ZINGARETTI – Il secondo bersaglio della protesta è invece il governatore del Lazio Zingaretti che secondo i dipendenti non si è speso abbastanza per le loro richieste ("Zingaretti batti un colpo" recita uno striscione). "Chiedo con forza al Presidente della Regione Lazio di fare pressioni sul neo sindaco di Roma Ignazio Marino affinché questo problema venga risolto una volta per tutte", afferma Libanori che non fa mistero di non aver gradito le parole con cui il governatore del Lazio auspicava un ricambio della governance della società. "Zingaretti ha detto che le colpe sono tutte degli amministratori. Noi siamo qui a dimostrare che facciamo di tutto per tutelare un’azienda di cui la Regione Lazio è socio committente".

SINDACATI ASSENTI, "UNA VERGOGNA" - Libanori ce l’ha anche con i sindacati che hanno scelto di non manifestare invitando, sulla scia di Zingaretti, i vertici di Cotral a fare autocritica. "Non so a cosa si riferiscano. Quelli che dovevano essere qui a manifestare con noi non ci sono. E poi dicono di fare gli interessi dei lavoratori... ma questa è una polemica che chiariremo all’interno dell’azienda".

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