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Cronaca Castro Pretorio / Viale Castro Pretorio

Protesta Beni Culturali: lunedì 23 giugno è il turno della Biblioteca Nazionale

Dopo la chiusura del Colosseo, lunedì è il turno delle biblioteche. A Roma presso quella di Castro Pretorio ci sarà un'assemblea cittadina dalle 8,30 alle 12,30

La mobilitazione dei sindacati dei lavoratori occupati nel settore dei Beni Culturali non si arresterà tanto presto. Dopo le assemblee convocate giovedì scorso e oggi al Colosseo, l'appuntamento di domani è alla Biblioteca Nazionale a Castro Pretorio per un'assemblea cittadina dalle 8,30 alle 12,30. “Domani ci sarà una mobilitazione unitaria delle sigle sindacali del ministero contro tagli e ritardi nei pagamenti del salario accessori, carenza di personale e degrado del patrimonio.

Domani la protesta interesserà biblioteche e archivi di diverse città italiane, come Napoli, Bari e Roma mentre il 28 le assemblee riguarderanno musei e siti archeologici” spiega Claudio Meloni, coordinatore nazionale Cgil Mibac. “Si tratta di iniziative di protesta e al contempo di informazione ai cittadini sullo stato di degrado dei servizi nei beni culturali” afferma dicendosi dispiaciuto per i possibili disagi. Distanza invece dall’iniziativa al Colosseo di oggi: “Ci tengo a sottolineare che si tratta di una iniziativa di una sigla sindacale, non concordata con le altre”.

Quanto alla Capitale, fanno sapere dalla Fp-Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma, UilPa MiBac, Flp e Confsal Unsa "dopo la dichiarazione dello stato di agitazione nazionale, l'assemblea unitaria delle biblioteche, rappresenta il secondo appuntamento, nel territorio di Roma, che succede alla mobilitazione dello scorso 20 giugno al Colosseo”.

I lavoratori con questa protesta vogliono “fermare il declino degli archivi e biblioteche rimaste senza personale e senza le risorse necessarie alla loro esistenza ed evitarne la chiusura. Ribadiamo la richiesta di un urgente incontro con Ministro Bray per sbloccare le assunzioni e il pagamento del salario accessorio, la registrazione dell'accordo sull'elevazione dei turni festivi al 50% per evitare la chiusura dei musei e siti archeologici nelle giornate di festa. C'è un rischio reale che le biblioteche e archivi non garantiscano più un servizio primario per la ricerca e la conoscenza”.

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